lunedì 18 giugno 2018

SE IL PROGRESSO NON DA' GIOIA, E' UN FALSO PROGRESSO

Siamo un ingranaggio funzionale al sistema che ti impone di comprare e comprare, in maniera compulsiva, e spendi il tempo della tua vita nella fretta di guadagnare abbastanza per poter continuare a comprare. E se ti indebiti, meglio ancora.
Tutto questo fa parte della cultura della nostra epoca. Assieme a un altro aspetto: avere successo nella vita significa possedere denaro e accumularne sempre di più.
Ecco la nostra nuova religione, non quella che si annuncia nei discorsi, bensì quella che si diffonde in modo subliminale nell’intero arco delle svariate combinazioni del sistema.
Allora un cambio di sistema prevede, in buona misura, un cambiamento culturale, e se non cambia la nostra testa non cambierà mai niente. Anche se venissero nazionalizzati tutti i mezzi di produzione e di distribuzione, genereremmo soltanto burocrazia, che consumerebbe sempre più soldi.
Ma penso soprattutto ai giovani. E soprattutto pensando a loro dico che non possiamo più accettare il concetto di progresso come l’equivalente della felicità umana.
Se il progresso non comporta che la gente provi una maggiore gioia di vivere, allora siamo di fronte a un progresso falso.
E se non possiamo arrivare a grandi falcate a società più libere, più eque, più giuste, nell’immediato dobbiamo almeno imparare che esiste un margine di felicità possibile in questo mondo, in questa vita e in questa realtà, non tra cinquanta o mille anni, bensì oggi!
José Mujica