domenica 1 luglio 2018

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi"
(Marcel Proust)



Sta arrivando il periodo delle vacanze. Nella nostra diocesi ci sono valli molto belle, frequentate da tanti turisti. Chi è il turista? È una persona che va alla ricerca di un luogo bello, per rigenerarsi. Va al mare per ammirare l'immensità di quella distesa d'acqua, per provare il piacere di un bagno ristoratore, per passeggiare al tramonto gustando i giochi di luce sullo specchio del mare.
Va in montagna per godersi il silenzio dei boschi, per ammirare vasti panorami, per provare l'ebbrezza di una parete. Va nelle città d'arte per riempirsi gli occhi di bellezza. Il tutto condito, spesso, da piacevole compagnia. Bella occasione per stare con la famiglia o con gli amici. Il turista cerca posti belli, ma, soprattutto, cerca di vedere il bello nei posti che visita. Ecco la sua fondamentale caratteristica: cercare la bellezza là dove passa. Non basta vedere, occorre gustare, apprezzare, cercare, curiosare. Non c'è bellezza per chi non sa apprezzare. Mentre ci sono infinite sorprese per chi ha occhi capaci di stupore. In secondo luogo il turista è uno che ha tempo. È in vacanza, non ha un orario, non deve andare a lavorare. Ha tempo.
Per questo, in ferie, alcuni soffrono la paura del vuoto: si riempiono la giornata di attività per non stare fermi. Invece la vacanza è un'ottima occasione anche per non far niente, per stare un po' di tempo da soli con se stessi: passeggiare in silenzio, leggere un libro, fermarsi in un monastero qualche ora, star fermi a guardare a lungo un tramonto, sdraiarsi in silenzio sotto le stelle. Un tempo per riprendersi la vita, starci dentro davvero, apprezzare l'istante.
In terzo luogo il turista è uno che "ha bisogno". Ha bisogno di riposo, di pace, di allegria, di sport, di spensieratezza, di rigenerazione. È bello lasciare venir fuori questo lato di noi stessi: siamo bisognosi! Mendichiamo affetto, sole, calore, felicità, bellezza, speranza, Per questo un buon turista deve essere grato al mare, alla montagna, alle mostre d'arte. Grati per quello che gli regalano.
Infine il turista è in vacanza per pochi giorni. Pertanto cerca di viverli con intensità. In genere quando siamo in vacanza "contiamo i giorni": solo più tre giorni, solo più due giorni... Questo aspetto ci aiuta a vivere con intensità la vacanza. Durante l'anno la monotonia delle giornate ci rende abitudinari, un po' assenti: viviamo innestando il pilota automatico. Facciamo migliaia di azioni quasi senza accorgercene. La vacanza aiuta a riprendere in mano la vita, a essere presenti a ciò che capita. La vacanza è una bella occasione per curare la nostra spiritualità, la nostra interiorità: lasciar emergere la passione, innaffiare la speranza, aprire la porta ai sogni, nutrire gli affetti, aumentare la fiducia, ritrovare il Creatore. Come diceva M. Proust: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi". E Seneca aggiungeva: "È l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi". Cari amici vi auguro nuovi occhi e la voglia appassionata di rinnovamento.
Derio Olivero, vescovo

(L'Eco del Chisone, 20 giugno)