L'informazione ufficiale e il governo ci sollecitano ogni giorno ad occuparci sempre di più dei "fatti nostri".
Sembra che Genova, senza affatto sminuire la tragedia, sia diventata il palcoscenico del governo mentre i veri artefici della ricostruzione sono i vigili del fuoco, i vari addetti alla sicurezza e i volontari di questa indomabile città e tutti i suoi cittadini.
Ma resta un'altra trappola: lo sguardo si restringe. Mentre ogni giorno molti migranti periscono, mentre in Venezuela il popolo è alla fame, mentre continua in Messico e in molti stati africani la tratta dei minori e il mercato delle droghe si espande; mentre in Libia si violentano coloro che cercano una via di uscita dalla violenza, mentre in Siria e Palestina continuano le stragi degli innocenti,....noi siamo invitati a pensare solo ai fatti nostri, a proteggere i nostri beni e a difendere le nostre frontiere.
Lentamente il mondo reale ci raggiunge sempre di meno e quasi esclusivamente attraverso qualche emozionante servizio televisivo.
Tutti noi a casa nostra, l'Italia al primo posto, portiamoli a casa loro…
Così la nostra vita si rimpicciolisce, la conoscenza evapora e il cuore insecchisce.
Gli altri sono la nostra salvezza: se lo dimentichiamo, ci chiudiamo nelle prigioni dell'io.
Franco Barbero