Signore,
ovunque
si viva, si vive in Egitto,
con
le nostre piccole o grandi schiavitù,
fatte
di egoismi, solitudine, prove,
insicurezze
e false certezze.
Il
nostro cuore sa che esiste di meglio
e
che la strada per arrivarci è la vita terrena, il deserto…
per
giungere poi alla Terra promessa,
dove
si potrà davvero sprigionare il vero gusto per la vita.
Là,
o Dio, Tu vorrai condurci,
noncurante
dei tempi necessari;
vuoi
condurci al progresso morale e spirituale
di
ciascuna e ciascuno di noi.
Noi,
Signore,
abbiamo
avuto un grande privilegio;
l’occasione
di reinventare noi stessi e noi stesse
e
di essere chiamati e chiamate a vita nuova.
Quante
volte ci giunge il Tuo invito!
E
quante volte non abbiamo saputo combattere
per
lasciare la pesante zavorra dell’abitudine e del dubbio,
soffocate
e soffocati dall’ansia e dall’incertezza
per
il nostro cammino.
Siamo
in molti, siamo in molte, o Dio,
a
non voler provare la gioia dell’affidamento a Te
e
ci sentiamo immobili,
ci
aggrappiamo alla protesta e alla ribellione.
Quante
volte!
Spesso,
poi, o Signore,
non
vogliamo combattere l’antico faraone
che
c’è fuori e dentro di noi,
vogliamo
tornare indietro o fermarci nel deserto
pur
di non affrontare l’incognita della libertà promessa,
che
così tanto ci spaventa.
Eppure
Tu, mentre noi vaghiamo,
continui,
da Padre e Madre amorevole,
a
comprendere le nostre paure,
ad
accompagnarci nella difficile ricerca