domenica 26 agosto 2018

Una visita sincera e sconcertante

Un teologo molto noto, dopo 11 anni, in questo mese di agosto è tornato a farmi visita. L’ho accolto e ci siamo accolti reciprocamente con molta e schietta cordialità con la clausola che io potessi riferire brevemente omettendo nome, cognome, età, incarico e luogo.
Promesso e mantenuto! Ma l’ho trovato troppo realista quando, per la seconda volta, con un candore ineccepibile, mi ha detto: “Tu hai compiuto un errore fondamentale nella tua vita: ti sei “rovinato” da subito e così sei ai margini. Tra molti teologi, che ben conosci, c’è una regola: prima bisogna farsi una posizione, stare nei limiti, non entrare in certi terreni scivolosi dimenticando le parole giuste… Tu hi sbagliato tutto: leggo delle cose che scrivevi a 26 anni ed eri già ”fuori”, del tutto fuori dottrina e prassi. Poi, quando hai una posizione solida e hai raggiunto la pensione, allora ti puoi spingere un po’, un po’ oltre… Ma soprattutto puoi parlare e fare un po’ di tutto… tranne i temi che scegli tu, sempre a rischio oppure trattarli con i linguaggi manuali ufficiali...”.
Ascoltavo, ascoltavo… e gli dissi: “Questa regola non posso farla mia, però capisco e vedo che è molto seguita. Spero che fra poco, quando andrai in pensione, tu decida qualche “sproloquio”…
Ti assicuro, mi disse, entro tre anni ti citerò in qualche mio scritto… magari non per intero”.
Grazie carissimo confratello teologo, le strade di Dio e degli uomini sono tante…
Ma ormai a 80, per fortuna, mi sono rovinato presto e il tuo consiglio non mi serve più. Comunque io sono piuttosto convinto che certe attese non sono costruttive”.
Ci siamo lasciati con un abbraccio pieno di affettuoso  dissenso.
Franco Barbero