domenica 2 settembre 2018

SALMO 4


  1. Per comprendere il significato del salmo

Le comunità ebraiche, ma anche le chiese cristiane – nelle loro differenti tradizioni liturgiche -, usano questo salmo come preghiera per la notte. Di fatto, il salmo è un’espressione di fiducia e di affidamento del nostro essere all’amore divino. Esso sembra prolungare un’antica preghiera della notte in uso nelle sinagoghe: “E’ un dono della tua divina volontà se io posso riposare in pace e svegliarmi con serenità e sicurezza” (Turoldo).
Oggi, viviamo in un mondo in cui la notte e il giorno non hanno più lo stesso significato del tempo in cui questo salmo è stato composto. Anche se il simbolismo della luce e delle tenebre è ancora valido – e in molti grandi agglomerati urbani, la notte porta con sé la paura di uscire per strada -, l’elettricità e la tecnologia hanno cambiato il nostro modo di vedere la notte e l’oscurità. Comunque la si voglia mettere, ci sono sempre altri tipi di oscurità nella nostra vita, per esempio il buio di una realtà, sociale e politica, ingiusta e disumana; oppure, l’opacità in ci è immersa la nostra vita personale, quanto alle condizioni di vita e al nostro mondo interiore. Il salmo ripercorre alcuni casi di liberazione dell’essere umano: c’è chi si libera dall’angoscia, chi del contentarsi del vuoto (mediocrità?), chi delle menzogne (il salmo parla di “ciò che è fuorviante”) per riporre la propria fiducia nell’amore divino. Il salmo, composto nella forma di preghiera individuale, è stato spesso sublimato dalle comunità del popolo di Dio in un “io” collettivo che confida e spera. Possiamo utilizzarlo come preghiera personale, ma può essere usato in prima persona anche dai gruppi che pregano per la giustizia e la pace.

  1. Durante la notte, ti aspetto

Basta che io ti chiami, tu mi rispondi,
tu sei il mio difensore e mi ristori.
Tu allarghi i miei orizzonti,
sei l’amore materno che mi fa vivere.
So che mi ascolti e mi sento in pace.

Come sentirsi bene avendo
un cuore insensibile?
Come accontentarsi con il vuoto
e rincorrere l’illusione?
Per chi t’invoca, i segnali non mancheranno…
e la vita si ricostruisce
meditando fino a tarda notte.

I tuoi propri doni noi ti offriamo,
anche quando sentiamo la gente dire:
“Chi ci darà la felicità?”;
fai risplendere su di noi la luce soave
del tuo volto.

Al mio cuore tu hai dato
una gioia più profonda
di quando vivevo nei tempi buoni e nei giorni
di abbondanza.
Ecco perché mi corico e dormo subito
profondamente,
perché da te mi viene la pace
e la forza più sicura.

  1. Preghiera per continuare il salmo

“Noi ti supplichiamo, Dio Amore, dacci la forza vivificante del tuo Spirito. Sia in noi la forza che riporta sulla retta via chi si allontana, accoglie chi decide di tornare a casa, sostiene chi è fragile e protegge chi si sente abbandonato. Vieni a darci la forza per difendere il diritto di chi soffre l’oppressione e per rianimare chi ha perso la speranza. Tu sei la radice e la sorgente del nostro cammino, oggi e sempre” (preghiera dell’antica liturgia mozarabica).

  1. Dal salmo al mondo di oggi

La crisi di civiltà che colpisce le società in molti paesi è la notte oscura nel mondo dei nostri giorni. Attualmente, le persone si sentono molto insicure riguardo al futuro. Oltre alla crisi ecologica che minaccia la vita sul pianeta, si è instaurato un modello economico, sostenuto dalla maggior parte dei governi, che produce disoccupazione, fame e miseria. Per pregare con questo salmo nel mondo di oggi unisciti a tutte le persone che soffrono le conseguenze dell’attuale crisi strutturale. Pensa alle vittime dei disastri ecologici, ai disoccupati e alle famiglie che hanno perso le loro case e la possibilità di vivere degnamente la propria vita. Impegnati a sostenere la parte di umanità che lotta per un nuovo mondo possibile; esercita al massimo le tue capacità critiche e sii solidale con coloro che soffrono. Per quanto ti riguarda personalmente, domandati come procede la tua ricerca interiore e come sostieni coloro che sono impegnati nel loro percorso per la giustizia.

Marcelo Barros, Dialogo con l’Amore, Messaggero