O
Signore, vorremmo cercare parole nuove da dirTi,
ma
Tu non Ti aspetti da noi un bel discorsetto.
Tu
Ti attendi la disponibilità a consegnarTi la vita:
semmai
Ti aspetti parole vere, che vengano dal cuore.
Nella
vita di Gesù ci dimostri il Tuo amore per il mondo
e
ci insegni a vederlo dove noi non riusciamo a scorgerlo.
Tutti
i secoli passati così come i nostri anni
ci
narrano le Tue meraviglie, le opere della Tua bontà.
O
Padre, una lunga iniziativa di amore ha accompagnato il Tuo popolo;
hai
posto fine alla schiavitù in Egitto,
hai
aperto una strada nel deserto.
Tu
non Ti sei stancato di un popolo duro, infedele e ribelle;
hai
tenuto conto della sua debolezza,
lo
hai perdonato e rimesso in cammino.
Hai
ripreso e ricominciato la Tua opera mille e mille volte,
hai
inviato tra la gente dei profeti,
perché
suscitassero speranza, coraggio, perseveranza.
Da
ultimo hai donato Gesù uomo della nostra carne;
egli
ha conosciuto la durezza del cammino umano
e
ci chiama a seguirlo sul sentiero della liberazione.
La
nostra vita, anzi tutta la storia, hanno senso soltanto in lui.
Fa’
che noi ci mettiamo seriamente davanti a Te e al Tuo amore;
fà
che davanti alla chiamata di Gesù noi non bariamo,
ma,
risvegliandoci dal sonno dell’inerzia e della mediocrità,
la
smettiamo di tenere i piedi in due staffe e ci decidiamo.
In
questa società, spesso nemica degli uomini e delle donne,
Tu
ci domandi di restare concretamente dalla parte della vita,
respingendo
tutte le manovre sottili e quotidiane che mirano
a
renderci rassegnati, egoisti, indecisi, privi di speranza.
Soprattutto,
o Padre, mantieni la nostra comunità legata ai poveri,
inserita
nelle loro lotte e nelle loro speranze.
Non
permetterci nessuna fuga nel cielo delle belle idee
perché
la nostra fede in Te o è vita o diventa evasione.
Noi,
o Padre, non possiamo addomesticare la Tua volontà,
catturare
e ricondurre Gesù nello schema dei nostri gusti.
Fa
che, confidando nella forza che viene solo da Te,
ci
lasciamo mettere alle strette dalla Parola di Gesù.
F.B.
1988