martedì 13 novembre 2018

DA "ELOGIO DELLA FOLLIA" DI GIANFRANCO MONACA


Il coraggio della solitudine 18

Il sistema democratico serve per evitare la guerra civile (e non è poco) ma può essere strumentalizzato in vari modi. 
La storia dimostra che le maggioranze, prima di essere tali, sono state minoranze guidate da intuizioni elaborate da pionieri, uomini e donne, in un deserto di solitudine. Il primo grande obiettore di coscienza di cui si abbiano notizie nella storiografia della cristianità è Massimiliano di Tebessa. Secondo quanto stabilito dalla legge romana nel II secolo d.C. il servizio militare era obbligatorio per tutti i figli dei graduati. Massimiliano, pur essendo figlio del veterano Fabio Vittore, rifiutò di arruolarsi nell'esercito romano. Per tale ragione il 12 marzo dell'anno 295 d.C. venne condannato dal proconsole Dione e giustiziato. 
Aveva 21 anni tre mesi e 18 giorni. Dagli atti del processo risulta che Massimiliano rifiutava di fare il servizio militare per ragioni di coscienza. Dione disse: "Fa' il militare se non vuoi morire". Massimiliano rispose: "Non faccio il soldato. Tagliami pure la testa, io non faccio il soldato per questo mondo, ma servo il mio Dio". Il proconsole Dione riprese: "chi ti ha messo queste idee nella testa?". Massimiliano rispose: "la mia coscienza e colui che mi ha chiamato". Dione si rivolse a suo padre Vittore: "consiglia tuo figlio". Vittore rispose: "lui sa da sé, con la propria coscienza, che cosa deve fare". 
Apprendiamo dall'attualità che è stato avviato un procedimento disciplinare contro il professor Antonio Mazzeo, docente dell'ICS "Cannizzaro-Galatti" di Messina, per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell'esercito nella propria scuola, il 17 aprile del 2018. Nei giorni precedenti, il professor Mazzeo, da sempre impegnato in difesa della pace e nella promozione della soluzione nonviolenta di tutti i conflitti, esprimeva un totale dissenso "per questo pseudo progetto militari-studenti [...] realizzato proprio nei giorni in cui si consuma l'ennesima tragedia di guerra internazionale utilizzando ancora una volta come piattaforma di morte la Sicilia e le sue basi militari".
Il 15 maggio del 2018 la dirigente scolastica contestava al docente di avere pubblicamente danneggiato l'immagine della scuola poiché aveva screditato la dirigente e denigrato l'istituzione scolastica.
Tempi di Fraternità - Novembre 2018