Il coraggio della solitudine 18
Il
sistema democratico serve per evitare la guerra civile (e non è poco)
ma può essere strumentalizzato in vari modi.
La storia dimostra che le
maggioranze, prima di essere tali, sono state minoranze guidate da
intuizioni elaborate da pionieri, uomini e donne, in un deserto di
solitudine. Il primo grande obiettore di coscienza di cui si abbiano
notizie nella storiografia della cristianità è Massimiliano di Tebessa.
Secondo quanto stabilito dalla legge romana nel II secolo d.C. il
servizio militare era obbligatorio per tutti i figli dei graduati.
Massimiliano, pur essendo figlio del veterano Fabio Vittore, rifiutò di
arruolarsi nell'esercito romano. Per tale ragione il 12 marzo dell'anno
295 d.C. venne condannato dal proconsole Dione e giustiziato.
Aveva 21
anni tre mesi e 18 giorni. Dagli atti del processo risulta che
Massimiliano rifiutava di fare il servizio militare per ragioni di
coscienza. Dione disse: "Fa' il militare se non vuoi morire".
Massimiliano rispose: "Non faccio il soldato. Tagliami pure la testa, io
non faccio il soldato per questo mondo, ma servo il mio Dio". Il
proconsole Dione riprese: "chi ti ha messo queste idee nella testa?".
Massimiliano rispose: "la mia coscienza e colui che mi ha chiamato".
Dione si rivolse a suo padre Vittore: "consiglia tuo figlio". Vittore
rispose: "lui sa da sé, con la propria coscienza, che cosa deve fare".
Apprendiamo
dall'attualità che è stato avviato un procedimento disciplinare contro
il professor Antonio Mazzeo, docente dell'ICS "Cannizzaro-Galatti" di
Messina, per aver contestato la presenza della propaganda militare e
dell'esercito nella propria scuola, il 17 aprile del 2018. Nei giorni
precedenti, il professor Mazzeo, da sempre impegnato in difesa della
pace e nella promozione della soluzione nonviolenta di tutti i
conflitti, esprimeva un totale dissenso "per questo pseudo progetto
militari-studenti [...] realizzato proprio nei giorni in cui si consuma
l'ennesima tragedia di guerra internazionale utilizzando ancora una
volta come piattaforma di morte la Sicilia e le sue basi militari".
Il
15 maggio del 2018 la dirigente scolastica contestava al docente di
avere pubblicamente danneggiato l'immagine della scuola poiché aveva
screditato la dirigente e denigrato l'istituzione scolastica.
Tempi di Fraternità - Novembre 2018