domenica 18 novembre 2018

DA INTERNAZIONALE - 9 NOVEMBRE



BRACCIO DI FERRO TRA EBREI E CRISTIANI SULLA CONFISCA DELLE PROPRIETA’ ECCLESIALI IN ISRAELE

39558 TEL AVI-ADISTA.  Ci risiamo. Per la terza volta nell'arco del solo 2018, Israele cerca di aggredire i patrimoni dei cristiani all'interno del proprio territorio. In seno alla knesset, infatti, è tornata all'ordine del giorno la discussione di un provvedimento che mira alla confisca delle proprietà ecclesiali appartenenti alle varie comunità cristiane. Presentato come un disegno di legge per i diritti degli inquilini, come si legge sulle pagine del The Times of Israel, il progetto mirerebbe a salvaguardare i residenti delle proprietà assegnate ai ”vari enti“ sui contratti di locazione della durata di 99 anni stipulati negli anni ‘50. Secondo il giornale, non ci sarebbe menzione esplicita delle realtà religiose non ebraiche ed il ministro della Cooperazione regionale, Tzachi Hanegbi, si è affrettato già nella giornata di martedì 23 ottobre a rassicurare le maggiori Chiese di Gerusalemme che <>.
  Tuttavia, dello stesso avviso sono il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, il patriarca Armeno di Gerusalemme, Nourhan Manougian e Francesco Patton, Custode di Terrasanta, che il 19 ottobre, con una lettera indirizzata al Premier israeliano Benyamin Netanyahu, hanno espresso la loro sgradevole << sorpresa nell'apprendere che questo disegno umiliante  sarà all'ordine del giorno del Comitato di legge del Knesset domenica ( 28 ottobre, ndr)>> chiedendole << nuovamente>>, ma soprattutto << una volta per tutte>>, il ritiro.
  La lettera, dai toni duri e perentori, è solo l'ultima di una serie che i leader cristiani hanno indirizzato al Governo di Israele dall'inizio dell'anno, quando la querelle sulle proprietà delle Chiese cristiane è esplosa.
  Da principio, il tentativo di aggressione dei patrimoni ecclesiali si è manifestato con la volontà del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat di istituire, a partire da febbraio, la cosiddetta ”Arnona“, la tassa israeliana per l'edilizia abitativa, da cui le Chiese sono sempre state esentate dall'epoca ottomana. Il provvedimento si sostanziava nella richiesta di ben 53 milioni di dollari (stime del quotidiano israeliano Haaretz), a titolo di tasse arretrate, per attività con toni solo velatamente pressanti: <>.

(Alessandra Carloni) Adista  3 novembre 2018 - N. 38