martedì 20 novembre 2018

L'Amaca di Michele Serra

È stato messo a punto un dispositivo che estrae acqua potabile dall'atmosfera "imitando" i meccanismi di formazione delle nuvole. A dirla così è una scoperta di enorme impatto, una notizia storica, forse addirittura più interessante dell'affido alla nonna del figlio di Asia Argento. Dunque ho cercato di capire meglio come funziona, questa invenzione, quali i pro e i contro, i costi e i vantaggi, ma non sono sicuro di esserci riuscito, anche perché la maggior parte del poco materiale disponibile in rete, e sui giornali, è materiale promozionale. Non falso in sé, dunque: ma, diciamo, non abbastanza oggettivo.
Penso questo: che se la politica, se l'informazione, se il dibattito pubblico fossero ciò che dovrebbero essere, non si parlerebbe d'altro, o quasi. La possibilità di "fabbricare" acqua potabile ovunque sarebbe, con largo margine, il primo punto all'ordine del giorno. Più del deficit pubblico, più del congresso del Pd, più delle opinioni di Salvini. Perché siamo nel mezzo di rivolgimenti climatici (leggi: desertificazione) destinati a cambiar nel profondo la storia dell'umanità, decuplicando le migrazioni. E perché scienza e tecnologia valgono, per modellare il nostro futuro, cento volte più delle ciance su Facebook e cinquanta volte di più di un dibattito politico che ha perduto ogni potere di seduzione. Ah, se ci si scannasse, in Parlamento, e a Strasburgo, e all'Onu, sul governo delle acque e sui metodi disponibili per irrigare i deserti e per dissetare gli umani: come sarebbe bello.
Michele Serra

(la Repubblica 9 novembre)