Oltre l'indifferenza, contro ogni forma di razzismo, per l'ospitalità
3. Molto opportune sono state le parole della senatrice Liliana Segre, nel suo primo intervento nel nuovo Parlamento, agli inizi di giugno: da subito ha ricordato i 40mila ebrei italiani "che subirono l'umiliazione di essere espulsi dalle scuole, dalle professioni e dalla società in una persecuzione che preparò la Shoà italiana del '43-'45, che fu un crimine anche italiano, del fascismo italiano". Il loro ricordo, ha detto Liliana Segre, serva ad "aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano". Ha poi esplicitamente detto che si opporrà a ogni legge contro i rom e i sinti, contro gli zingari, minoranza a sua volta discriminata, perseguitata e deportata ad Auschwitz dal fascismo e dal nazismo. Purtroppo l'odio razziale, infarcito di paure e atavici pregiudizi, sembra essere tornato tra noi con parole di intolleranza e azioni di violenza contro i diversi, gli stranieri, gli 'altri'. A ottant'anni dalle leggi razziali, il seme di quell'odio continua a germogliare. Occorre vigilanza e responsabilità, ammonisce la senatrice Segre, ma occorre anche mobilitazione sociale e azione politica perché odio e violenza vengano isolati e rimossi, anzi sostituiti con i semi di una cultura dell'accoglienza, della legalità e dell'educazione alla diversità nel rispetto della legge morale, ben recepita dalla nostra Costituzione, nata proprio dalla lotta contro il fascismo e il nazismo. E il fascismo, ricordiamolo, prima di essere un partito o un regime, è una mentalità. Pericolosa per tutti, non solo per le minoranze.
Studi, Fatti, Ricerche - settembre 2018
3. Molto opportune sono state le parole della senatrice Liliana Segre, nel suo primo intervento nel nuovo Parlamento, agli inizi di giugno: da subito ha ricordato i 40mila ebrei italiani "che subirono l'umiliazione di essere espulsi dalle scuole, dalle professioni e dalla società in una persecuzione che preparò la Shoà italiana del '43-'45, che fu un crimine anche italiano, del fascismo italiano". Il loro ricordo, ha detto Liliana Segre, serva ad "aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano". Ha poi esplicitamente detto che si opporrà a ogni legge contro i rom e i sinti, contro gli zingari, minoranza a sua volta discriminata, perseguitata e deportata ad Auschwitz dal fascismo e dal nazismo. Purtroppo l'odio razziale, infarcito di paure e atavici pregiudizi, sembra essere tornato tra noi con parole di intolleranza e azioni di violenza contro i diversi, gli stranieri, gli 'altri'. A ottant'anni dalle leggi razziali, il seme di quell'odio continua a germogliare. Occorre vigilanza e responsabilità, ammonisce la senatrice Segre, ma occorre anche mobilitazione sociale e azione politica perché odio e violenza vengano isolati e rimossi, anzi sostituiti con i semi di una cultura dell'accoglienza, della legalità e dell'educazione alla diversità nel rispetto della legge morale, ben recepita dalla nostra Costituzione, nata proprio dalla lotta contro il fascismo e il nazismo. E il fascismo, ricordiamolo, prima di essere un partito o un regime, è una mentalità. Pericolosa per tutti, non solo per le minoranze.
Studi, Fatti, Ricerche - settembre 2018