Rabbia delle vittime delle banche "Traditi anche da questo governo"
Roma. «Abbiamo stanziato un fondo di 1,5 miliardi per risarcire i truffati dalle banche. Il governo Renzi tutelava le banche. Noi risarciamo i cittadini», parola di Luigi Di Maio. Eppure, gli rispondono poco dopo proprio i «truffati», nel provvedimento non c'è «niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd».
Lo schiaffo è doloroso. Il governo che si autoproclama «del cambiamento» viene sconfessato da quella stessa «Associazione delle vittime del salva banche» al fianco della quale il Movimento si è schierato per anni e che, appena due settimane fa, veniva accolta sul palco di Italia 5 Stelle, al Circo Massimo. Un tradimento. E d'altro canto, si sente tradita per prima l'Associazione dei risparmiatori: «Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l'intero ammontare del loro investimento perduto - spiega in una nota l'associazione -, ma dopo mesi di chiacchiere e slogan arriva un rimborso parziale che verrà dato solo agli azionisti che "hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell'Arbitro"». E dunque non viene mantenuta - si legge ancora - la parola data di eliminare «l'onere della prova» per chi è stato truffato, così come «cade il mantra delle "restituzioni totali" » ripetuto in campagna elettorale. «Il ristoro arriva solo fino al 30 per cento di quanto perso. E comunque fino a un massimale di 100 mila euro». Insomma, per l'associazione delle vittime delle banche «si seguono le orme del Pd».
Di Maio è cosciente di non poter andare allo scontro frontale. Non questa volta. Ma la distanza dal precedente governo - nei ragionamenti del vice premier - deve essere rimarcata, perché «abbiamo stanziato 1,5 miliardi per loro. 15 volte di più, se paragonato all'elemosina di 100 milioni del vecchio governo». Poi, tende il ramoscello d'ulivo: «Siamo sempre stati dalla vostra parte. Quindi giovedì ci vedremo, assieme alle altre associazioni e comitati, per raccontare per filo e per segno in che maniera potranno riavere i soldi che hanno perso».
Non tutti però, all'interno del governo, accolgono con lo stesso serafico atteggiamento lo sfogo dei risparmiatori. Il sottesegretario grillino all'Economia Alessio Villarosa - raccontano fonti interne - sarebbe andato su tutte le furie leggendo le accuse mosse dall'associazione. «Rimborseremo tutte le vittime dei crac bancari - ha poi rilanciato Villarosa - e chi si rifiuta di riconoscere il passo avanti fatto con questa misura, forse non è in completa buona fede». Il riferimento, in coda venenum, sarebbe alla portavoce dell'associazione Letizia Giorgianni che, in ambienti pentastellati, viene descritta come «ormai lontana da noi».
Eppure, Villarosa forse ha centrato il problema: il «passo in avanti», dopo l'ultima campagna elettorale, per i truffati dalle banche non è abbastanza. Anche questo, però, è solo un sospetto.
Federico Capurso
(La stampa 4 novembre)
Roma. «Abbiamo stanziato un fondo di 1,5 miliardi per risarcire i truffati dalle banche. Il governo Renzi tutelava le banche. Noi risarciamo i cittadini», parola di Luigi Di Maio. Eppure, gli rispondono poco dopo proprio i «truffati», nel provvedimento non c'è «niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd».
Lo schiaffo è doloroso. Il governo che si autoproclama «del cambiamento» viene sconfessato da quella stessa «Associazione delle vittime del salva banche» al fianco della quale il Movimento si è schierato per anni e che, appena due settimane fa, veniva accolta sul palco di Italia 5 Stelle, al Circo Massimo. Un tradimento. E d'altro canto, si sente tradita per prima l'Associazione dei risparmiatori: «Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l'intero ammontare del loro investimento perduto - spiega in una nota l'associazione -, ma dopo mesi di chiacchiere e slogan arriva un rimborso parziale che verrà dato solo agli azionisti che "hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell'Arbitro"». E dunque non viene mantenuta - si legge ancora - la parola data di eliminare «l'onere della prova» per chi è stato truffato, così come «cade il mantra delle "restituzioni totali" » ripetuto in campagna elettorale. «Il ristoro arriva solo fino al 30 per cento di quanto perso. E comunque fino a un massimale di 100 mila euro». Insomma, per l'associazione delle vittime delle banche «si seguono le orme del Pd».
Di Maio è cosciente di non poter andare allo scontro frontale. Non questa volta. Ma la distanza dal precedente governo - nei ragionamenti del vice premier - deve essere rimarcata, perché «abbiamo stanziato 1,5 miliardi per loro. 15 volte di più, se paragonato all'elemosina di 100 milioni del vecchio governo». Poi, tende il ramoscello d'ulivo: «Siamo sempre stati dalla vostra parte. Quindi giovedì ci vedremo, assieme alle altre associazioni e comitati, per raccontare per filo e per segno in che maniera potranno riavere i soldi che hanno perso».
Non tutti però, all'interno del governo, accolgono con lo stesso serafico atteggiamento lo sfogo dei risparmiatori. Il sottesegretario grillino all'Economia Alessio Villarosa - raccontano fonti interne - sarebbe andato su tutte le furie leggendo le accuse mosse dall'associazione. «Rimborseremo tutte le vittime dei crac bancari - ha poi rilanciato Villarosa - e chi si rifiuta di riconoscere il passo avanti fatto con questa misura, forse non è in completa buona fede». Il riferimento, in coda venenum, sarebbe alla portavoce dell'associazione Letizia Giorgianni che, in ambienti pentastellati, viene descritta come «ormai lontana da noi».
Eppure, Villarosa forse ha centrato il problema: il «passo in avanti», dopo l'ultima campagna elettorale, per i truffati dalle banche non è abbastanza. Anche questo, però, è solo un sospetto.
Federico Capurso
(La stampa 4 novembre)