martedì 13 novembre 2018

SUORE IN RIVOLTA:VOGLIONO SOLDI

Ora anche le suore fanno causa, aprono contenziosi, minacciano scioperi. Sono 20.000 e lavorano come infermiere negli ospedali e, soprattutto, nelle cliniche private. Finora, lo hanno fatto per “vocazione”. 
Ma, all'improvviso la vocazione ha lasciato il posto alla rivendicazione e le religiose hanno deciso di non lasciarsi più sfruttare dai loro rispettivi Ordini. 
Il segnale della riscossa è partito dalle sorelle tornate allo stato laicale che, arrivate a un'età rispettabile, si sono trovate senza alcuna garanzia economica, cioè senza liquidazione ne pensione. 
E questo dopo anni di lavoro indefesso, dopo un servizio permanente effettivo, di giorno e di notte. Nei giorni feriali e in quelli festivi. Vocazione spirituale va bene, si sono dette, ma tutto ha un limite. Ed è così che le congregazioni di appartenenza sono state chiamate in una causa che non ha precedenti, insieme alle amministrazioni ospedaliere e alle cliniche private. Ma come ha funzionato finora questo servizio? "Nel passato non c'è mai stato un rapporto chiaramente regolamentato”, ha detto all’Ada-Kronos Giacomo Muscolino, segretario nazionale CISL della Federazione Lavoratori Ospedalieri. 
Le cose sono però tutt'altro che semplici: la legge non è chiara e di questo approfittano le Congregazioni che cedono le suore a ospedali e case di cura. Incamerando la “mercede” loro dovuta oppure le utilizzano nelle tante cliniche di loro proprietà. Tutto questo in nome di una presunta “vocazione spirituale” che dovrebbe rendere le suore-infermiere felici di occuparsi degli infermi senza ricevere nulla. Evidentemente le cose non stanno esattamente così: le schiave-bianche non hanno più nessuna voglia di aggirarsi silenziose e operose nelle corsie, passando di letto in letto, paghe di fare del bene al loro prossimo. 
E, seguendo l'esempio delle sorelle ora laiche hanno deciso di ribellarsi in massa. Non si è ancora arrivati allo sciopero ma poco ci manca: tutte rivendicano un trattamento economico. Quanto guadagnerebbe, se fosse pagata una suora infermiera? "Se venisse applicato il contratto 354.000 lire al mese, più la contingenza, le ferie, la 13ª, la liquidazione e, naturalmente, la pensione" dice il sindacalista. 
E aggiunge: "questo se si tratta di una generica. Ma le suore molto spesso sono caposala, assistenti di sala operatoria e occupano posti di responsabilità sia negli ospedali che nelle cliniche private. Per questo il loro stipendio dovrebbe essere, in tantissimi casi, molto superiore". 
Insomma, si finirà per vederle in corteo, queste suore, stanche di essere ingaggiate, a gruppi, dalle cliniche e dagli ospedali vedendosi passare sotto il naso la retta che finisce direttamente nelle casse della loro congregazione. 
Un'epoca sta per finire: quella della tratta delle suore-infermiere.
La Repubblica - domenica 18/05/1980.