lunedì 10 dicembre 2018

LA MEMORIA CI AIUTA PER PROSEGUIRE IL CAMMINO

Annuncio di fede ai bambini e alle bambine: un po’ di storia. L’esperienza della comunità cristiana di base di Pinerolo
A distanza di anni non è forse possibile ricordare se non i “passaggi” principali di questa esperienza di “annuncio di fede ai bambini e alle bambine”.
1978: l’inizio
Era il 1978 quando cominciammo a parlarne in una domenica d’estate, in una valle del pinerolese. Si trattava di sondare la possibilità e la volontà per una nuova iniziativa. In comunità e “dintorni” spuntarono i primi “germogli” in alcune giovani famiglie. Ci eravamo appena posti l’interrogativo: “battesimo sì, battesimo no?”
Il passa parola portò i suoi frutti e nell’autunno 1978 demmo vita ai primi incontri di genitori e di bambini e bambine in un clima di gioia e di ricerca di una strada che lentamente favorisse il coinvolgimento.
1980-1996: il periodo della commissione catechesi
Nel 1980 nasce la “commissione catechesi”: 12 - 13 riunioni ogni anno nel pomeriggio, dalle ore 17, nella sede della comunità. Ricordo bene quegli incontri di giovani genitori pieni di voglia di “testimoniare”, di annunciare ai piccoli una fede viva e coinvolgente che essi spesso andavano scoprendo. Si trattava, mentre regnava papa Woytila che aveva relegato il concilio in un inverno tradizionalista e triste, di scoprire ed annunciare una fede libera dagli orpelli dogmatici.
Una impresa comunitaria
Il tutto era avvertito come una scelta comunitaria: non volevamo che, chiusa la spinta innovativa del concilio e del ’68 politico, mancasse ai “nostri” bambini e ragazzi una proposta valida che, crescendo, potessero confermare o rifiutare. Fu una scelta precisa molto discussa e poi condivisa: sì vogliamo che nel cuore dei “nostri” ragazzi sia seminata l’esperienza di Gesù, della sua fiducia in Dio, del suo amore per gli emarginati, i poveri, le donne, gli ammalati. Questo impegno coinvolse le comunità cristiane di base di Pinerolo e Piossasco.
Il “funzionamento” della commissione catechesi
Individuati i temi alla fine dell’estate, avevamo diviso le nostre responsabilità. A me era chiesto di fornire una rigorosissima introduzione esegetica e teologica al brano e al tema. Nell’incontro la comunicazione avviava una vivace discussione. Ricordo ancora con emozione quei “caldi e creativi” dibattiti.
Poi si trattava di comporre la “scheda”. A volte toccava ad un/una componente del gruppo, spesso a me, raccogliendo gli elaborati di più persone.
Nel corso della commissione di volta in volta venivano anche individuate alcune piste di ricerca per il lavoro dei gruppi e si individuavano gli animatori e le animatrici. Dopo il 1985 i gruppi dei ragazzi/e furono due, divisi con il criterio dell’età.
1982-1983: nuove proposte
Strada facendo nacquero dal gruppo esigenze e proposte nuove. La “consegna del vangelo” fu negli ultimi anni una delle feste più significative. In una intera giornata la comunità, durante una “uscita”, consegnava il vangelo ai ragazzi e alle ragazze che avevano già percorso un periodo di vita di gruppo. Come presbitero, affidavo alle mani dei singoli ragazzi scelti/e di anno in anno, il tesoro del vangelo con le firme delle sorelle e dei fratelli della comunità dopo quelle dei genitori. Il vangelo è festa, il vangelo è un tesoro da scoprire in quelle pagine e nei giorni della vita.
Ecco una delle preghiere che troviamo tra le tante composte dai ragazzi:
O Signore, Gesù ci ha detto chi tu sei: nostro Dio e nostro Padre. Come è bello avere un Dio che ci ha creati e poterlo chiamare nostro Padre e nostra Madre! Anche se i miei occhi non ti vedono, io credo che tu vivi accanto a tutti noi e ci vuoi bene” (1982).
Un’altra festa molto sentita fu la “festa della pace” in cui i ragazzi e le ragazze, dopo alcune riflessioni di gruppo sulla realtà delle guerre, demolirono un grande muro che avevano costruito per ritrovarsi tutti vicini. Celebrammo anche la “festa dell’arcobaleno” (1987).
Nel corso del 1983 ci venne un’idea: perché non raccogliere in fascicoli le nostre “schede”?
Passammo all’azione e nacquero così “Il Padre e i fratelli”, “Il vento di Dio”, “Lazzaro vieni fuori”, “Oltre la confessione” e “Con Dio verso la libertà”.
Fu per me un bell’impegno: cercai di arricchire le elaborazioni precedenti con un adeguato corredo di note e di bibliografia.
Già in tutti questi elaborati è chiara la scelta di una cristologia epifanica in cui la figura storica di Gesù è situata e interpretata fuori della cornice dogmatica.
Dunque
è stata un’esperienza avvincente, una scelta comunitaria, un cammino che non dimentichiamo, un dono di Dio davvero condiviso.
Franco Barbero