di Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo
Questa
sera sono passato un attimo dal mio amico Mauro, eccellente cuoco a
Roletto, per fargli gli auguri di buon compleanno. Il ristorante era
chiuso e Mauro festeggiava con amici e parenti. Mi sono unito a loro per
l'aperitivo. Mi ha fatto assaggiare un'insalata russa con gamberetti e
curry. A prima vista mi sono chiesto: "che c'entrano i gamberetti e il
curry con l'insalata russa?" Fin da bambino ho amato l'insalata russa
fatta con carote, patate, maionese… Ma senza gamberetti e curry.
L'assaggio. Veramente ottima. Un piatto nuovo, arricchito, impreziosito
da gusti che, a naso, mi sembravano troppo diversi. Un bell'esempio di
come le diversità possono essere ricchezze e le novità possono essere
miglioramenti.
Avevo appena celebrato la "Messa dei popoli". Come
sarebbe bello credere in una"Insalata russa con gamberetti e curry"
anche con le persone. A Messa c'erano abitanti di Pinerolo, di
Bricherasio, della Calabria, del Marocco, dell'Egitto… Come sarebbe
bello credere che insieme possiamo fare un'insalata russa molto più
gustosa. Lo so è difficile. Le diversità generano pregiudizi,
incomprensioni, punti di vista diversi, idee diverse, credenze diverse.
Addirittura possono ingenerare chiusure, litigi, ingiustizie.
Incontrarsi tra diversi è davvero difficile. A volte lo è addirittura
tra due persone che si sono scelte, anzi che si sono innamorate e poi
scelte. Figuratevi tra persone estranee che si trovano vicine senza
essersi scelte. Ma è importante non confondere la parola "difficile" con
la parola "brutto" o con la parola "impossibile".
Non è vero che tutto
ciò che crea fatica sia una cosa brutta. E, soprattutto, non è vero che
ciò che è molto difficile sia impossibile. Credo profondamente a quella
frase che dice: "tutto è stato difficile prima di essere facile". È
stato difficile imparare a parlare, a scrivere senza errori… Eppure oggi
scriviamo quasi senza pensarci. È stato difficile imparare ad usare il
computer o il cellulare di ultima generazione… Eppure oggi lo usiamo con
naturalezza. Tutto è difficile all'inizio; poi se si lavora molto,
piano piano diventa facile, normale, familiare, automatico. La stessa
cosa vale per i rapporti con persone diverse: diversa cultura, diversa
razza, diversa lingua, diversa religione, diverse tradizioni. E' così
difficile! Ma può diventare quotidianità. Perché siamo tutti imbarcati
nello stesso viaggio. I Magi, che fanno un lungo viaggio dall'Iran alla
Palestina, ci ricordano l'importanza di viaggiare in una carovana: c'è
chi guida la carovana, chi si cura dei cammelli, chi prepara da
mangiare, chi si occupa dei bagagli… ma tutti lavorano per far procedere
la carovana. Siamo tutti imbarcati nello stesso viaggio; siamo una
grande carovana.
Da soli non si va da nessuna parte. Ho bisogno degli
altri, abbiamo bisogno gli uni degli altri. L'importante è che qualcuno
mantenga fisso lo sguardo ad una stella, mantenga lo sguardo verso un
futuro possibile e desiderabile. Sapendo che l'impossibile è la vera
misura dei sogni.
L'eco del Chisone 9 gennaio