domenica 13 gennaio 2019

TUTTO E' STATO DIFFICILE PRIMA DI ESSERE FACILE

di Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo

Questa sera sono passato un attimo dal mio amico Mauro, eccellente cuoco a Roletto, per fargli gli auguri di buon compleanno. Il ristorante era chiuso e Mauro festeggiava con amici e parenti. Mi sono unito a loro per l'aperitivo. Mi ha fatto assaggiare un'insalata russa con gamberetti e curry. A prima vista mi sono chiesto: "che c'entrano i gamberetti e il curry con l'insalata russa?" Fin da bambino ho amato l'insalata russa fatta con carote, patate, maionese… Ma senza gamberetti e curry. L'assaggio. Veramente ottima. Un piatto nuovo, arricchito, impreziosito da gusti che, a naso, mi sembravano troppo diversi. Un bell'esempio di come le diversità possono essere ricchezze e le novità possono essere miglioramenti. 
Avevo appena celebrato la "Messa dei popoli". Come sarebbe bello credere in una"Insalata russa con gamberetti e curry" anche con le persone. A Messa c'erano abitanti di Pinerolo, di Bricherasio, della Calabria, del Marocco, dell'Egitto… Come sarebbe bello credere che insieme possiamo fare un'insalata russa molto più gustosa. Lo so è difficile. Le diversità generano pregiudizi, incomprensioni, punti di vista diversi, idee diverse, credenze diverse. Addirittura possono ingenerare chiusure, litigi, ingiustizie. Incontrarsi tra diversi è davvero difficile. A volte lo è addirittura tra due persone che si sono scelte, anzi che si sono innamorate e poi scelte. Figuratevi tra persone estranee che si trovano vicine senza essersi scelte. Ma è importante non confondere la parola "difficile" con la parola "brutto" o con la parola "impossibile". 
Non è vero che tutto ciò che crea fatica sia una cosa brutta. E, soprattutto, non è vero che ciò che è molto difficile sia impossibile. Credo profondamente a quella frase che dice: "tutto è stato difficile prima di essere facile". È stato difficile imparare a parlare, a scrivere senza errori… Eppure oggi scriviamo quasi senza pensarci. È stato difficile imparare ad usare il computer o il cellulare di ultima generazione… Eppure oggi lo usiamo con naturalezza. Tutto è difficile all'inizio; poi se si lavora molto, piano piano diventa facile, normale, familiare, automatico. La stessa cosa vale per i rapporti con persone diverse: diversa cultura, diversa razza, diversa lingua, diversa religione, diverse tradizioni. E' così difficile! Ma può  diventare quotidianità. Perché siamo tutti imbarcati nello stesso viaggio. I Magi, che fanno un lungo viaggio dall'Iran alla Palestina, ci ricordano l'importanza di viaggiare in una carovana: c'è chi guida la carovana, chi si cura dei cammelli, chi prepara da mangiare, chi si occupa dei bagagli… ma tutti lavorano per far procedere la carovana. Siamo tutti imbarcati nello stesso viaggio; siamo una grande carovana. 
Da soli non si va da nessuna parte. Ho bisogno degli altri, abbiamo bisogno gli uni degli altri. L'importante è che qualcuno mantenga fisso lo sguardo ad una stella, mantenga lo sguardo verso un futuro possibile e desiderabile. Sapendo che l'impossibile è la vera misura dei sogni. 

L'eco del Chisone 9 gennaio