sabato 16 febbraio 2019

Addio bipartitismo 
Bukele l'antisistema conquista il Salvador

Fine di un trentennale bipolarismo destra-sinistra. Jeans e giubbotto di pelle, barba ben curata e berrettino da baseball, a 37 anni Nayib Bukele ha conquistato la presidenza del Salvador per lungo tempo appannaggio dei conservatori di Arena (il partito che ai tempi della guerra civile era legato agli squadroni della morte del maggiore Roberto D'Aubuisson) e, negli ultimi dieci anni, in mano al Frente Farabundo Martí (Fmln) il movimento dell'ex guerriglia. Figlio di un musulmano originario di Betlemme (il padre fu tra i primi a promuovere la costruzione di moschee in America Latina), Bukele ha avviato la sua attività politica proprio nel seno del Fmln, facendosi conoscere per le buone capacità di gestione amministrativa come sindaco della capitale San Salvador. Ma quando il partito ha deciso di non candidarlo per la presidenza, ha scelto di presentarsi comunque in modo indipendente, proclamandosi "antisistema" (soprattutto contro il consolidato sistema bipartitico) e sposando le tesi del messicano Andrés Manuel Lopez Obrador nell'impegno contro la corruzione politica dilagante. Risultato: trionfo al primo turno, con una percentuale di voti superiore a quella delle due storiche formazioni salvadoregne messe insieme. Le promesse sul piano interno (parecchi investimenti in infrastrutture) sono tutte da verificare. Di sicuro, con Bukele cambierà la politica estera del Salvador: un alleato in meno per il venezuelano Maduro e il nicaraguense Ortega. Alessandro Oppes

(la Repubblica 5 febbraio)