lunedì 18 febbraio 2019

ALLORA DIO PARLO'

Herman Melville
Moby Dick
cap.9 "Il sermone"

"E ora con quanta gioia scenderei da questa testa d'albero per sedermi sui boccaporti dove voi sedete e ascoltare come fate voi, mentre qualcuno di voi legge a me quell'altra e più terribile lezione che Giona insegna a me, a me come pilota del Dio vivente. 
Come essendo un pilota-profeta consacrato, o annunziatore di cose vere, e comandato dal Signore di fare risuonare quelle verità sgradite alle orecchie di una Ninive malvagia, Giona sbigottito delle inimicizie che avrebbe suscitato voltò le spalle alla sua missione e tentò di sfuggire al suo dovere e al suo Dio  imbarcandosi a Joppa. Ma Dio è dappertutto; Tarsi non arrivò mai. Come abbiamo visto, Dio gli venne addosso nella balena e lo inghiottì dentro baratri viventi di giudizio e con guizzi veloci lo trascinò giù "nel cuore dei mari" dove i mulinanti  abissi lo succhiarono al fondo per 10.000 tese, "Le alghe gli fasciarono la testa" e tutto il mare delle sventure gli rotolò addosso. 
Eppure anche allora, fuori portata da ogni scandaglio, dalla pancia dell'inferno, quando la balena andò a posarsi sulle ossature più profonde dell'oceano, anche allora Dio udì il profeta inabissato e pentito gridare.
Allora Dio parlò al pesce e dal buio e dal freddo raccapricciante del mare la balena salì a colpi di coda verso il sole tiepido e gradevole e tutte le delizie dell'aria e della terra e "vomitò Giona sulla terra asciutta" quando la parola del Signore suonò ancora una volta; e Giona, pesto e graffiato, le orecchie con me due conchiglie ancora piene del mormorio infinito dell'oceano, Giona fece la volontà dell' Onnipotente. 
E che cos'è era questa volontà, compagni? Predicare la Verità in faccia alla Menzogna. Questo era!"