mercoledì 27 febbraio 2019

COMBATTERE L'ANTSEMITISMO

El Pais,Spagna

L'antisemitismo è l'indizio più chiaro di una società minata dall'odio. Il suo aumento in Europa è il sintomo di una malattia, ma anche di qualcosa di più profondo e terribile:  l'ignoranza del passato. Tutte le forme di razzismo vanno condannate, ma purtroppo si conoscono con certezza le conseguenze dell'antico odio nei confronti degli ebrei: il più grande crimine della storia. Di recente i responsabili del museo di Auschwitz_ Birkenau hanno scritto sui social network: "Quando guardiamo Auschwitz vediamo la fine di un processo. Bisogna ricordare che non l'olocausto non è cominciato con le camere a gas. L'odio è cresciuto gradualmente a partire dalle parole, dagli stereotipi e dei pregiudizi, attraverso l'esclusione legale, la disumanizzazione e un'escalation di violenza".
Oggi i numeri non potrebbero essere più preoccupanti. Nei giorni scorsi il governo francese ha rivelato che nel 2018 gli atti di antisemitismo (insulti, minacce, aggressioni e omicidi) sono aumentati del 74%, dopo due anni in cui erano diminuiti. Un ampio sondaggio dell'agenzia europea per i diritti fondamentali condotto tra gli ebrei di 12 paesi ha rivelato che secondo l'85% degli intervistati la situazione è peggiorata negli ultimi anni. Non si tratta solo della destra radicale, degli estremisti islamici o di movimenti difficilmente definibili dal punto di vista ideologico come i gilet gialli. Il problema è che la normalizzazione dell'antisemitismo ha spinto governi come quello ungherese di Victor Orban a lanciare campagne contro George Soros rispolverando gli elementi più inquietanti dell'odio contro gli ebrei. Questa tendenza può essere invertita solo con la vigilanza e l'istruzione. Nel frattempo i paesi hanno l'obbligo di combattere l'antisemitismo con tutti i mezzi disponibili e segnalare tutti quelli che non lo fanno. 

Internazionale 22/02/2019