LODARE
DIO, ATTO DI FEDE E DI GRATITUDINE
P. Saluto
all’assemblea
G.
Grazie, o Dio di Gesù,
perché
regali alle nostre vite questi momenti di festa, in cui possiamo
pregarti insieme e trascorre questo tempo nel riposo, nella pace e
nell’amicizia.
CANTO
T. Tutto
ciò che esiste, o Dio,
dalle
stelle del cielo alle gocce di rugiada,
al
sole, all’acqua, alla terra, agli animali,
tutto,
davvero tutto, è Tuo dono.
Oggi
vogliamo riconoscerlo e ringraziarTi.
Vogliamo
ringraziarTi
per
questa terra che ci sorregge e ci nutre,
per
questo cielo dal quale ci sorridi.
LETTURE
BIBLICHE
Luca
17,11-19
Mentre
andava verso Gerusalemme, Gesù passò attraverso la Galilea e la
Samaria. Entrò in un villaggio e gli vennero incontro dieci
lebbrosi. Questi si fermarono a una certa distanza e ad alta voce
dissero a Gesù:
Gesù,
Signore, abbi pietà di noi!
Appena
li vide, Gesù disse:
Andate
dai sacerdoti e presentatevi a loro!
Quelli
andarono, e mentre camminavano, improvvisamente furono guariti tutti.
Uno
di loro, appena si accorse di essere guarito, tornò indietro e
lodava Dio con tutta la voce che aveva. Poi si gettò ai piedi di
Gesù per ringraziarlo. Era un abitante della Samaria. Gesù allora
osservò: “Quei dieci lebbrosi sono stati guariti tutti! Dove sono
gli altri nove? Perché non sono tornati indietro a ringraziare Dio?
Nessuno lo ha fatto, eccetto quest’uomo che è straniero”.
Poi
Gesù gli disse: “Alzati e va! La tua fede ti ha salvato!”
Mangerai,
dunque, ti sazierai e benedirai il Signore, tuo Dio, perché ti ha
dato una terra fertile.
“Sta’
attento a non dimenticare il Signore, tuo Dio: se lo dimenticherai,
non osserverai i suoi ordini, le sue norme e le sue leggi che io ti
consegno.
Quando
avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case
e vi avrai abitato,
quando
il tuo bestiame, grosso e piccolo, sarà aumentato di numero,
quando
possederai oro e argenti, quando ogni tuo avere sarà diventato
abbondante,
non
succeda che il tuo cuore si esalti e tu dimentichi il Signore, tuo
Dio:
egli
ti ha fatto uscire dall’Egitto dove eri schiavo.
Deuteronomio
8,17-18
Non
succeda che tu pensi: “Con la mia forza e con la mia abilità mi
sono fatto queste ricchezze!
”Ricordati
piuttosto del Signore, tuo Dio, perché solo lui ti dà la forza per
acquistare ricchezze; così egli mantiene, come ancora fa oggi, la
promessa solenne che ha fatto ai tuoi padri.
Siracide
43, 28-30
“Il
Signore è tutto”
Dove
troveremo la forza di lodarlo?
Egli
è grande, più grande di tutte le sue opere.
Sì,
il Signore è terribilmente grande
e
la sua potenza ci riempie di stupore.
Lodate
il Signore con tutte le vostre forze,
la
vostra lode non sarà mai a lui proporzionata.
Lodate
il Signore con tutte le vostre energie,
non
stancatevi mai perché non sarà mai abbastanza.
PREDICAZIONE
I
versetti che ho scelto per l’eucarestia di oggi ci parlano della
gratitudine e della lode a Dio.
L’episodio
tratto dal vangelo di Luca esalta la gratitudine verso chi ci fa del
bene e manifesta due cose che sembrano opposte: la fede e
l’ingratitudine.
Tutti
e dieci i lebbrosi hanno fede in Dio, sono guariti e si affrettano a
correre dai sacerdoti, ma non tutti esprimono il loro grazie, uno
solo torna indietro a ringraziare Gesù. Non va sottovalutato il
fatto che a tornare indietro e a ringraziare è un samaritano,
considerato uno straniero ossia un lontano.
Forse
i più vicini sono quelli più abituati alle grandi cose che Dio dà,
e possono diventare i meno sensibili, i meno pronti a ringraziare.
Di
fronte a grandi gesti diventa più spontaneo dire “grazie” mentre
appare più difficile dimostrare come uomini e donne di fede la
nostra gratitudine per i piccoli doni quotidiani che Dio ci regala.
Questa gratitudine quotidiana può non essere percepita come
doverosa, forse perché diamo molte cose per scontate.
Abbiamo
mille motivi per essere grati ogni giorno, possiamo essere grati a
chi ci ha dato la vita, a chi ci ha cresciuti, a chi ci ha aiutati
nei momenti di difficoltà, grati per i pasti che consumiamo ogni
giorno.
Questo
ringraziamento che può esprimersi con riti o gesti che variano a
seconda delle culture e del periodo storico, è finalizzato a
benedire Dio per il dono della terra che ha prodotto il cibo, anche
se si tratta di cibo frutto della fatica dell’uomo.
La
connessione cibo-terra è stretta e deriva dalla Torà, che richiede
esplicitamente il ringraziamento.
“Mangerai
e ti sazierai e benedirai il Signore Dio tuo per la buona terra che
ti ha dato”.
Anche
lo stupore dinanzi a un mondo complesso, a un cielo stellato, a un
arcobaleno dopo la tempesta è ben più grande di noi, per l’uomo e
la donna di fede diventano motivo di benedizione, di lode e di
ringraziamento.
Mi
è piaciuta molto e la faccio mia la conclusione di Paolo De
Benedetti nel suo libro “Dire grazie” che cito testualmente:
“Personalmente
sono grato a Dio per due motivi: anzitutto per quello che finora ho
ricevuto dalla vita, dalla famiglia, dai miei maestri e dagli amici;
e poi – forse il più importante- per quello che io, con fede, so
che riceverò. Il mio futuro è nelle mani di Dio, e sono grato per
quel che non ho ancora ma che avrò da Dio, e di cui sono certo in
virtù dell’atto di fede…
Sono
dunque grato per il mio passato e per il mio futuro, e anche per il
passato e il futuro degli altri, il cui destino io metto con la
preghiera, per così dire nelle mani di Dio”.
INTERVENTI
LIBERI
CANTO
T. O
Dio, poche volte sappiamo ringraziarTi
Per
tutti i doni che Tu fai al mondo;
per
lo splendore dei cieli alti e stellati,
per
i colori e i profumi degli alberi e dei fiori.
- Vorremmo ricordarci
che
tutto ciò che vive viene da Te,
opera
delle Tue mani amorose.
- Vorremmo ringraziarti
per
la compagnia degli animali,
per
le acque, a volte troppo impetuose,
con
cui disseti la terra.
- O Dio, tenero e innamorato,
fonte
d’amore per tutte le creature.
Fa’
che tutte le religioni della terra
cerchino
la giustizia e la pace.
MEMORIA
DELLA CENA
G. Mentre
mangiamo questo pane, dividendolo tra noi in memoria di Gesù,
vogliamo chiederTi di darci un cuore nuovo, una nuova consapevolezza.
Rendi la nostra vita una compagnia profonda e responsabile per tutte
le creature che vengono dalle Tue mani.
T. Prese
del pane e, dopo aver alzato gli occhi al cielo per benedire il Tuo
nome, o Padre, lo spezzò e lo distribuì dicendo: “Prendete e
mangiatene tutti. Questo spezzare il pane tra di voi, sotto lo
sguardo di Dio, vi ricordi che tutto viene da Lui e che io ho cercato
ogni giorno di condividere, di spezzare tutto ciò che ho ricevuto
dalle Sue mani”. Poi prese la coppa del vino e ancora una volta si
rivolse a Te, per lodarti con tutto il suo cuore e, porgendola a
bere, disse: “Questo vino vi ricordi che per essere fedele a Dio ho
affrontato l’ingiustizia e il potere fino a perdere la mia vita, a
versare il mio sangue. Quando vi riunirete per mangiare questo pane e
bere questo vino, quando soprattutto cercherete di condividere i doni
che Dio vi ha fatto, allora sarete miei discepoli, allora davvero vi
ricorderete di me”.
PREGHIERA
DI CONDIVISIONE.
COMUNIONE
CANTO
- Signore, nostro Dio,
ogni
albero con il tempo, mette radici profonde,
che
si ramificano sotto il terreno e si dilatano,
fino
ad intrecciarsi con quelle degli altri alberi.
Tutte
insieme, esse sostengono il terreno
con
una rete, invisibile ai nostri occhi,
ma
così forte da impedire che tutto frani alla prima alluvione.
- Lasciamo che le nostre radici si uniscano,
che le nostre mani e i
nostri cuori si accarezzino
per sostenerci l’un
l’altro, l’un l’altra.
- Gli alberi guardano verso il cielo:
anche
quando ci appaiono piegati su se stessi
e
le loro chiome lambiscono quasi la terra.
Essi
si lasciano irrorare dalla luce
che
proviene dall’alto e li va a cercare,
facendosi
spazio tra l’intrico dei rami e delle foglie.
- Fa’ che anche noi,
pur
chini per i pesi che gravano sulle nostre spalle,
ci
lasciamo abitare dalla Tua luce,
che
spesso ci mantiene in vita.
- Insegnaci la felicità di esistere,
perché
come l’albero esiste
e
porta frutti abbondanti
di
anno in anno,
grazie
ad un gesto di amore,
così
io mi ricordi sempre
che
sono il seme e il frutto
di
un atto d’amore,
Tuo
e dei miei genitori.
- Rendici, o Signore, docili e flessibili,
capaci
di manifestarTi la nostra gratitudine
per
i doni che ogni giorno ci fai
e
per i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.
PREGHIERE
SPONTANEE
PADRE
NOSTRO
BENEDIZIONE
FINALE
“Dio
ti doni
Per
ogni tempesta un arcobaleno,
per
ogni lacrima un sorriso,
per
ogni preoccupazione una visione
e
un aiuto in ogni difficoltà.
Per
ogni problema, che la vita ti manda,
un
amico/a per condividerlo
per
ogni sospiro un bel canto
ed
una risposta ad ogni preghiera”
Antica
benedizione irlandese.