COME
MAI?
Sono
in treno. Torno da Roma. Alla stazione Termini mi sono fermato al
bar. Al tavolino di fianco quattro persone discutevano animatamente.
Tema: gli immigrati. Volavano parole grosse, cariche di rabbia. Ora,
in viaggio, le loro considerazioni violente mi restano nella mente.
Non riesco più a sopportare questo clima rabbioso, focalizzato
sempre sulla questione degli immigrati. E’ diventato l’unico
problema degli italiani. Cresce il desiderio dei confini, la
nostalgia dei confini, in Italia, in Europa, nel mondo.
La
salvezza è collegata alla chiusura. Le parole d’ordine sono:
chiusura, separazione, indipendenza. Combatto questi pensieri
leggendo un libro stimolante (D. Ferrario “Sconfinare”). Ad un
certo punto trovo questa domanda: “Come mai un Paese come questo
invece di fare la rivoluzione se la prende con gli stranieri?”
Bellissimo! Dovremmo spendere le nostre energie per fare la
rivoluzione, per attuare cambiamenti. Non si risolve la crisi
chiudendo le porte, ma cercando strade nuove. E le strade nuove si
trovano tirando fuori la passione per il futuro.
Stiamo
tenacemente difendendo il passato, siamo aggrappati al nostro
glorioso passato. Chi gioca in difesa pensa solo a chiudere. Invece
questo è il tempo giusto per guardare avanti insieme. Le migliori
forze le dobbiamo investire per costruire, non per difendere.
C’è
un gesto significativo che facciamo tutte le mattine: apriamo la
porta e usciamo di casa. Tutti i giorni! Anche quando ci sarebbero
mille buoni motivi per stare chiusi in casa: tempo brutto, pericoli
sulla strada, contrattempi sul lavoro. Usciamo di casa ed affrontiamo
la giornata. Solo così costruiamo qualcosa. E tutto inizia con quel
gesto mattutino: apriamo la porta ed usciamo di casa. Questo semplice
gesto ci può insegnare a fare altrettanto in ogni campo. Apriamo la
porta al futuro. Aiutiamoci a parlare con fiducia del futuro.
Confrontiamoci per trovare insieme nuove strade, ognuno nel proprio
ambito.
Noi
cristiani troviamoci per costruire una chiesa più vera, viva,
interessante, gioiosa, concreta. Troviamoci per migliorare la nostra
frazione, il nostro quartiere, la nostra città. Troviamoci anche
solo per rafforzare la fiducia. In montagna, a volte, mi è successo
di smarrire il sentiero. Anzi, a volte, nella nebbia ci siamo persi.
In quei momenti di crisi nessuno di noi sapeva la strada per venirne
fuori. Ma è stato provvidenziale aiutarci a mantenere la fiducia.
Per
non smettere di cercare. Proprio di questo abbiamo bisogno: non
smettere di cercare anche nella nebbia. A tutti i livelli: nella vita
personale, in famiglia, sul lavoro, nella società.
E sicuramente una
strada pian piano apparirà. Come ci ricorda J. Druel: “Il mattino
in cui Cristoforo Colombo è partito per scoprire l’America ha
cominciato semplicemente con l’aprire la porta di casa sua e col
mettere fuori il piede, facendo il primo passo”. Apri la porta al
futuro. Buon cammino!
Due
inviti: “La benedizione dei papà” (domenica 17 marzo ore 16,45,
parrocchia Spirito Santo). “Fede con arte (primo incontro martedì
19, vedi articolo qui a fianco).
Derio
Olivero, Vescovo di Pinerolo – L’Eco del Chisone 13 marzo