mercoledì 20 marzo 2019

LE PAROLE PER DIRLO


COME MAI?

Sono in treno. Torno da Roma. Alla stazione Termini mi sono fermato al bar. Al tavolino di fianco quattro persone discutevano animatamente. Tema: gli immigrati. Volavano parole grosse, cariche di rabbia. Ora, in viaggio, le loro considerazioni violente mi restano nella mente. Non riesco più a sopportare questo clima rabbioso, focalizzato sempre sulla questione degli immigrati. E’ diventato l’unico problema degli italiani. Cresce il desiderio dei confini, la nostalgia dei confini, in Italia, in Europa, nel mondo.
La salvezza è collegata alla chiusura. Le parole d’ordine sono: chiusura, separazione, indipendenza. Combatto questi pensieri leggendo un libro stimolante (D. Ferrario “Sconfinare”). Ad un certo punto trovo questa domanda: “Come mai un Paese come questo invece di fare la rivoluzione se la prende con gli stranieri?” Bellissimo! Dovremmo spendere le nostre energie per fare la rivoluzione, per attuare cambiamenti. Non si risolve la crisi chiudendo le porte, ma cercando strade nuove. E le strade nuove si trovano tirando fuori la passione per il futuro.
Stiamo tenacemente difendendo il passato, siamo aggrappati al nostro glorioso passato. Chi gioca in difesa pensa solo a chiudere. Invece questo è il tempo giusto per guardare avanti insieme. Le migliori forze le dobbiamo investire per costruire, non per difendere.
C’è un gesto significativo che facciamo tutte le mattine: apriamo la porta e usciamo di casa. Tutti i giorni! Anche quando ci sarebbero mille buoni motivi per stare chiusi in casa: tempo brutto, pericoli sulla strada, contrattempi sul lavoro. Usciamo di casa ed affrontiamo la giornata. Solo così costruiamo qualcosa. E tutto inizia con quel gesto mattutino: apriamo la porta ed usciamo di casa. Questo semplice gesto ci può insegnare a fare altrettanto in ogni campo. Apriamo la porta al futuro. Aiutiamoci a parlare con fiducia del futuro. Confrontiamoci per trovare insieme nuove strade, ognuno nel proprio ambito.
Noi cristiani troviamoci per costruire una chiesa più vera, viva, interessante, gioiosa, concreta. Troviamoci per migliorare la nostra frazione, il nostro quartiere, la nostra città. Troviamoci anche solo per rafforzare la fiducia. In montagna, a volte, mi è successo di smarrire il sentiero. Anzi, a volte, nella nebbia ci siamo persi. In quei momenti di crisi nessuno di noi sapeva la strada per venirne fuori. Ma è stato provvidenziale aiutarci a mantenere la fiducia.
Per non smettere di cercare. Proprio di questo abbiamo bisogno: non smettere di cercare anche nella nebbia. A tutti i livelli: nella vita personale, in famiglia, sul lavoro, nella società. 
E sicuramente una strada pian piano apparirà. Come ci ricorda J. Druel: “Il mattino in cui Cristoforo Colombo è partito per scoprire l’America ha cominciato semplicemente con l’aprire la porta di casa sua e col mettere fuori il piede, facendo il primo passo”. Apri la porta al futuro. Buon cammino!
Due inviti: “La benedizione dei papà” (domenica 17 marzo ore 16,45, parrocchia Spirito Santo). “Fede con arte (primo incontro martedì 19, vedi articolo qui a fianco).
Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo – L’Eco del Chisone 13 marzo