lunedì 18 marzo 2019

Nessun rinvio sulla TAV
partiti i bandi di gara
Parigi: "Passo in avanti"

Nel primo pomeriggio, in un luogo virtuale della rete, a metà strada tra Roma e Parigi, il consiglio di amministrazione di Telt, riunito in videoconferenza, ha avviato la procedura per i bandi della Torino-Lione. Il decreto del cda dà l'ok alla pubblicazione sulla piattaforma europea dei tre lotti per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro. Tra qualche giorno l'avviso di gara comparirà sulla Gazzetta ufficiale di Bruxelles e le aziende interessate potranno presentare la loro candidatura. Il consiglio di amministrazione ha votato la delibera all'unanimità. Hanno detto sì i francesi e tutti i rappresentanti dell'Italia, dai dirigenti di Telt, guidati da Mario Virano, ai rappresentanti dei ministeri.
I lotti della discordia, quelli su cui si è scatenata la battaglia politica negli ultimi mesi, sono due da un miliardo di euro e un terzo, per il tratto di tunnel che va dall'imbocco francese fino a Saint Martin La Porte, da 300 milioni. In tutto le opere coprono i 45 chilometri a doppia canna del tunnel di base sul versante francese. Le aziende interessate hanno tre mesi di tempo per presentare le loro candidature. A metà giugno Telt comincerà a scegliere quali tra le candidate hanno davvero i requisiti per realizzare l'opera. A settembre verranno nuovamente consultati i governi prima di consegnare alle società prescelte i capitolati per presentare i progetti. Quello lanciato ieri è attualmente il più grande appalto aperto in Europa.
Tutto si svolge come prevede il diritto francese e nulla di ciò che accade oggi è diverso da quanto si sarebbe potuto fare a fine dicembre. L'unica differenza rispetto al dettato della legge francese è la decisione di Telt di accogliere la richiesta del governo italiano di avvisare nuovamente Roma e Parigi prima di inviare la documentazione alle aziende. La società si assume infatti «l'impegno a verificare le volontà dei due governi al termine della selezione delle candidature, prima di procedere all'invio dei capitolati di gara alle imprese». Una disponibilità che Telt aveva già dato ai governi il 18 dicembre scorso senza che Toninelli prendesse minimamente in considerazione l'ipotesi.
Alla riunione del cda di ieri ha partecipato anche un rappresentante dell'Unione Europea. .Bruxelles ha giudicato positivamente l'avvio dei bandi. «Quello della pubblicazione degli avvisi - dice l'Ue - è un primo passo necessario». Ma avverte subito che «se le opere non procederanno come previsto, per ritardi addizionali  dovuti a un qualsiasi motivo, il finanziamenti Ue dovrà essere ridotto in una fase successiva, sulla base del principio che per tutti i progetti se c'è un ritardo può portare una riduzione del finanziamento Ue». Per ora comunque il taglio dei fondi europei e scongiurato. Ciò di cui si rallegra Elisabeth Bome, ministra dei trasporti di Parigi ricordando che «si tratta di una tappa positiva per il progetto. La Francia ribadisce la sua totale adesione alla Tav e la sua disponibilità per una discussione tra partner».
L'importante infatti è che si proceda a realizzare il tunnel di base. Se poi il governo italiano vuole modificare il tracciato tra il megatunnel e Torino, liberissimo di farlo, così come peraltro la Francia sta facendo da tempo sul suo versante.
In Italia i 5 Stelle cercano di addolcire la pillola. E in una nota i deputati grillini delle commissioni trasporti e attività produttive dicono di essere «riusciti a ottenere un rinvio senza alcuna penale per l'Italia». In realtà il rinvio non c'è stato perché quella avviata ieri è la procedura che seguono in Francia tutti i bandi di gara. Se anche non ci fossero stati i grillini al governo, i tempi per la gara sul tunnel di base sarebbero stati esattamente gli stessi. E infatti Salvini esulta: «Bandi partiti, la Tav si farà». Quanto alle penali, l'Unione europea ha ricordato proprio ieri che sono sempre dietro l'angolo se l'Italia non rispetterà il cronoprogramma dei lavori. Ma è una questione che si porrà in autunno.

Le tappe
È il più grande appalto in Europa


1 Gli avvisi
Dopo il via libera, avvenuto ieri, del consiglio di amministrazione di Telt, nei prossimi giorni la Gazzetta ufficiale europea pubblicherà l'avviso per raccogliere le candidature delle imprese europee a partecipare alla gara per 2.3 miliardi di opere sul versante francese del tunnel di base. Si tratta di realizzare 45 dei 57 chilometri complessivi di galleria a doppia canna.

2 La selezione
Durante l'estate Telt esaminerà le disponibilità delle imprese e sceglierà quelle che hanno le capacita tecniche e i requisiti per costruire il megatunnel. Oggi quello della Torino-Lione è il più grande appalto d'Europa.

3 La consultazione
Come previsto dalla delibera approvata ieri, al termine della selezione delle imprese in grado di lavorare e prima di inviare loro i capitolati di appalto, Telt avviserà i governi di Roma e Parigi che sta per partire la parte della procedura di bando che comporta impegni di spesa a carico dei due Stati. A quel punto, probabilmente a fine settembre, il via libera definitivo dipenderà molto da come si sarà evoluta la situazione politica italiana all'indomani delle elezioni europee.  
Paolo Griseri

(la Repubblica 12 marzo)