venerdì 19 aprile 2019

LA VIA CRUCIS: UN PO' DI STORIA E SIGNIFICATO

La pratica della via crucis si sviluppa al tempo delle crociate, anche se alcuni pellegrini già prima solevano percorrere il cammino fino al Calvario.
Nel XV secolo sorsero le "stazioni". Per molto tempo il numero delle stazioni (dal latino statio- fermata)fu oscillante, fino a 34. Molto diffuse furono le "sette cadute " di Gesù. L'uso odierno delle 14 stazioni si è diffuso nei secoli 17-18.
Alcune chiese cristiane hanno oggi addirittura l'adorazione della croce, un linguaggio che fa orrore mentre la via crucis può avere una valenza molto positiva.
1) Gesù è stato crocefisso perché condannato dal potere politico per le sue scelte. Egli non è morto a causa dei nostri peccati, né per espiarli, come qualche parroco o vescovo digiuno di teologia continua a ripetere.
2) Gesù non ha il primato universale della sofferenza. Milioni di donne e di uomini hanno subito violenze, abusi, torture come lui e più di lui. Ma la sofferenza di Gesù è un segno che ci fa prestare attenzione a tutte le persone che nei secoli e oggi sono "crocifisse" in mille modi dal potere.  La via crucis allerta le nostre coscienze perché assumiamo le nostre responsabilità e operiamo in modo che qualcuno "scenda dalla croce" ed abbia una vita veramente umana.
3) La via crucis, correttamente vissuta, ci invita ad una lotta quotidiana contro gli odierni crocifissori come Trump, Bolsonaro e Salvini, contro tutti i poteri che opprimono migranti, donne, minori...con le armi, le droghe, il mercato degli esseri umani.  Così la via crucis non diventa un pio ricordo, ma un appello all'azione.
Franco Barbero