The Diplomat, Giappone
A gennaio le autorità del Tagikistan hanno avviato dei test per l’hiv tra i circa 120mila studenti delle tre principali città del paese: la capitale Dushanbe, Tarsunzoda e Kulob.
L'iniziativa, spiega The Diplomat, è una delle misure decise dal governo per fermare la diffusione del virus in Tagikistan. Secondo le Nazioni Unite, nel 2016 nel paese asiatico vivevano circa 14 mila persone infette, il 23 per cento in più rispetto al 2010.
”Le donne sono le più vulnerabili. Molte contraggono l’hiv dai mariti che lavorano all'estero, in particolare in Russia dove le infezioni sono in aumento da anni. Dopo aver contratto il virus questi lavoratori tornano a casa senza aver ricevuto cure e infettano le mogli”. Le persone sieropositive, inoltre, sono costrette a nascondere la loro condizione per paura di perdere il lavoro e di essere discriminate dai parenti e dai vicini. ”Il risultato è che la situazione peggiora costantemente. I gruppi più a rischio sono le prostitute e i tossicodipendenti, arrivano a rifiutare qualsiasi cura”.
Internazionale, 3 maggio 2019
