venerdì 27 settembre 2019

"Così si discriminano i migranti"
Il governo contro la legge Fedriga


ROMA - Contro ogni tipo di discriminazione e seguendo il faro della Costituzione. La tanto annunciata discontinuità del nuovo governo si è materializzata in poche ore impugnando una legge della leghistissima Regione Friuli Venezia Giulia grazie ad un inatteso assist del vecchio governo, che ha fornito su un vassoio d'argento  una pietanza ghiotta per il primo consiglio dei ministri. Proprio nelle stesse ore in cui il Viminale rispondeva alla nave Alan Kurdi, da cinque giorni in mare, che sì «il divieto di ingresso in acque italiane è ancora valido».
Per sbarazzarsi di un decreto sicurezza che giudica "non inoffensiva" l'imbarcazione della Ong tedesca con soli 13 migranti a bordo, 8 dei quali minori, ci vorrà che il nuovo ministro Luciana Lamorgese abbia almeno il tempo di sedersi alla sua scrivania al Viminale. Ieri invece Francesco Boccia, neoministro per gli Affari regionali del Pd, ha trovato tutto pronto. E il consiglio dei ministri ha subito impugnato una legge del Friuli Venezia Giulia ritenuta discriminatoria nei confronti dei migranti. Il governatore Massimiliano Fedriga grida allo scandalo. «Vergogna assoluta. M5S-Pd hanno già costruito il governo dell'immigrazione selvaggia, ricorreremo alla Corte Costituzionale». Il provvedimento è quello su "Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale" e prevede incentivi occupazionali alle aziende per assunzioni di personale residente in Friuli Venezia Giulia da almeno 5 anni e sostegno economico ai rimpatri volontari di immigrati destinando somme originariamente destinate all'accoglienza. «Disposizioni in materia di immigrazione che appaiono discriminatorie e in contrasto con i principi di cui all'articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale» spiega il consiglio dei ministri. E Boccia aggiunge: «Atto dovuto. L'avrebbe fatto anche il governo Lega - M5S perché è una legge scritta male per ammissione dello stesso Fedriga che ci aveva inviato una nota fuori tempo massimo - dicendo che si sarebbe impegnato a cambiare la sua stessa legge. Quando la riscriveranno noi ritireremo l'impugnativa».
La prima spina nel fianco della nuova ministra dell'Interno è invece l'ultima piccola nave umanitaria rimasta a vagare nel Mediterraneo in attesa di un porto sicuro. Quello contro la Alan Kurdi è l'ultimo divieto di ingresso firmato da Salvini, Toninelli e Trenta. La Ong tedesca che ha effettuato il soccorso in zona Sar maltese, ha presentato ricorso ai giudici de La Valletta ma ieri, dopo aver chiesto una evacuazione medica urgente per due minorenni che avevano minacciato il suicidio, ha provato a rivolgersi all'Italia. Alla mail il Viminale ha risposto: «Vi informiamo che il decreto è sempre valido».    
Alessandra Ziniti

(Il Manifesto 6 settembre)