venerdì 18 ottobre 2019

AGENDA NUOVO UMANESIMO

Trascorso un mese dal giuramento, Giuseppe Conte ha chiaro il proprio ruolo nel nuovo governo. Non più l'«Avvocato del popolo, non più l'«Esecutore», non più il «Mediatore». Ormai, spiega napoleonico, è «il Riformatore del Paese». Peccato che, premier per la seconda volta, non sia mai stato votato, e tanto meno eletto. Così, ogni volta che spiega quale sia il suo mandato, Giuseppe è costretto a evitare il verbo. Ed escogitare soluzioni lessicali di un certo livello. L'altro giorno davanti a Palazzo Chigi, se ne è uscito ad esempio con una specie di inedito complemento di procura: «Questo è il mandato che ho per tutti gli italiani»,  ha scandito orgoglioso, zompando così la questione delle urne. Perché lui - ha tenuto a dire - non è certo lì «soltanto» per sterilizzare l'aumento dell'Iva. Molto di più. Il suo autentico mandato «far volare l'Italia». Come Modugno. Nel blu dipinto di blu.
SUSANNA TURCO

(L'Espresso 6 ottobre)