lunedì 9 dicembre 2019

COLPEVOLI DI ECOCIDIO

di Anais Ginori
La Francia potrebbe essere uno dei primi Paesi europei a inserire nel codice penale l’"ecocidio", ovvero un’azione "concertata e deliberata per causare direttamente un danno diffuso, irreversibile e irreparabile a un ecosistema", come recita una proposta di legge che sarà esaminata giovedì dall’Assemblée Nationale. Un dibattito altamente simbolico nei giorni in cui i capi di Stato e di governo saranno a Madrid per la chiusura della Cop25.
Gli sherpa sono al lavoro in queste ore per delineare il messaggio politico che i 196 Paesi lanceranno entro venerdì, quando si concluderà la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima. In mancanza di impegni precisi, la Cop25 dovrebbe permettere almeno di esprimere una nuova "ambizione", come ha detto il segretario dell’Onu Antonio Guterres, in vista della Cop26 che si terrà fra un anno a Glasgow, nel Regno Unito, a cinque anni dall’accordo di Parigi. È in Scozia che i Paesi saranno chiamati a vincolare nero su bianco i target di riduzione delle emissioni di gas serra, ora indicati su base volontaria. Ecco perché politicamente il vertice di Madrid è importante.
Emmanuel Macron ha fatto della lotta al riscaldamento climatico una sua priorità, schierandosi apertamente contro il presidente americano Donald Trump che ha avviato la procedura per uscire dagli accordi di Parigi.
La Francia appoggia l’obiettivo della neutralità carbonio entro il 2050 per l’Europa. 
La nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dettaglierà mercoledì il suo patto verde, alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Nonostante alcuni governi ancora recalcitranti, difficile per i leader rimanere passivi davanti ai dati scientifici ormai inconfutabili e al movimento di Greta Thunberg che accusa: «In un anno non è stato fatto niente». La proposta francese per equiparare i reati ambientali più gravi sullo stesso piano dei crimini contro l’umanità o i genocidi non viene dalla maggioranza ma è un’iniziativa del gruppo socialista.
Un primo testo sull’introduzione dell’ecocidio nel codice penale era stato bocciato dal Senato nel maggio scorso, ufficialmente perché il quadro giuridico non era abbastanza chiaro. Il testo che sarà esaminato dall’Assemblée Nationale questa settimana prevede per chi si rende responsabile di ecocidio condanne fino a 20 anni di carcere e 10 milioni di euro di sanzioni.
Nel caso di società coinvolte la sanzione finanziaria potrebbe arrivare fino al 20 per cento del fatturato annuo. La proposta di legge prevede anche di cancellare la prescrizione in casi di reati contro l’ambiente.
La nuova iniziativa parlamentare parte dall’assunto che ci sia una nuova urgenza ecologica e una nuova consapevolezza, sulla scia del movimento guidato da Greta. Il consiglio per la difesa dell’ecologia, un organismo composto da cittadini estratti a sorte, ha fatto la stessa proposta. E qualche mese fa lo stesso Macron aveva parlato di "ecocidio" a proposito degli incendi in Amazzonia.
Il termine esiste da tempo e ci sono stati in passato vari tentativi internazionali di introdurre questo tipo di reato nelle competenze della Corte penale internazionale. Forse adesso i tempi sono maturi per individuare una responsabilità, anche giuridica, nella protezione del Pianeta. 
Prima dell’estate un gruppo di Ong francesi aveva presentato una denuncia al Consiglio di Stato per "inazione climatica", accompagnando l’iniziativa da una petizione che aveva raccolto oltre 2,3 milioni di firme, un record.

La Repubblica 9/12