mercoledì 1 gennaio 2020

ALLA PROCURA TORINESE

La prima donna alla guida della Procura torinese

Anna Maria Loreto è la nuova procuratrice capo di Torino. Candidata interna, 66 anni, in magistratura da oltre trenta ha vinto al Csm contro il candidato esterno Salvatore Vitello, attuale procuratore di Siena: 12 voti contro 7. Loreto succede ad Armando Spataro, a un anno esatto dal suo pensionamento.
Portano la firma della magistrata, come coordinatrice della Dda piemontese, inchieste importanti che hanno messo in luce le sue "spiccate capacità investigative" e hanno portato all'emersione degli attuali fenomeni criminali sul territorio. Dall'operazione Alto Piemonte, che nel 2016 ha rivelato gli intrecci tra la 'ndrangheta e gli ultras della Juventus con l'arresto di 18 persone per associazione mafiosa, all'operazione Barbarossa sulle cosche dell'astigiano, all'eclatante operazione che ha portato all'arresto del super latitante della 'ndrangheta, Nicola Assisi. All'inchiesta sugli intrecci tra criminalità e politica in Valle d'Aosta per la quale pochi giorni fa si è dimesso il governatore, Antonio Fosson.
"La sua nomina vede per la prima volta una donna a capo di una procura di grandi dimensioni, un bel segnale e un premio al suo merito". Lo ha sottolineato il togato di Autonomia&Indipendenza, Piercamillo Davigo, relatore della proposta di nomina votata questa mattina dal plenum del Csm. Si tratta, ha aggiunto, "di un magistrato di straordinaria competenza in materia antimafia, con un'esperienza di lungo corso sul territorio". Anche un altro togato di A&I, Giuseppe Marra, ha espresso apprezzamento per la nomina di Loreto che "rappresenta un'importante scelta di politica giudiziaria, quella di confermare e premiare la forza della direzione antimafia di Torino, che da anni contrasta efficacemente le infiltrazioni mafiose nel territorio piemontese".
Anche la radiografia della nuova mafia nigeriana è frutto di un lavoro del pool di Anna Maria Loreto. Che ha svelato la tratta, l'immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e i reati predatori. "La dottoressa Loreto si è occupata nel suo percorso di ogni forma di criminalità, ordinaria e organizzata; di tipo comune e di tipo qualificato. Vanta una conoscenza completa dei fenomeni criminali".
Presentata così, dal consigliere Piercamillo Davigo, la sola candidata torinese rimasta per la corsa alla successione di Armando Spataro, aveva in commissione due voti: quello di Davigo (AI), appunto, e quello di Mario Suriano (Area). Dalle "eccellenti capacità relazionali", sempre attenta a "valorizzare" le attitudini dei magistrati", abile nell'assicurare equilibrio "nel rapporto con i responsabili della polizia giudiziaria" e le altre istituzioni, secondo i suoi sostenitori doveva prevalere su Salvatore Vitello, "innanzi tutto, per le sue esperienze nel lavoro giudiziario e sui risultati conseguiti come procuratore aggiunto". È stata due volte in consiglio giudiziario e 12 anni nel gruppo Dda, sottolineano, molto di meno il suo "avversario". "Vitello ricopre un incarico direttivo in una procura di medie dimensioni che ha in organico 7 sostituti e prima ha svolto le funzioni di procuratore alla procura di Lamezia Terme che ha in organico solo 4 sostituti" era scritto nella relazione di Davigo. "Loreto, invece, pur avendo svolto un incarico semidirettivo, si è trovata a trovata a gestire un numero superiore di sostituti, da 8 a 10 a seconda dei periodi e dei gruppi che ha coordinato".
"Il nostro territorio avrà bisogno di tutta la sua esperienza e competenza". La sindaca di Torino, Chiara Appendino esprime così, via Twitter, i "più sinceri auguri di buon lavoro" al nuovo procuratore.

La Repubblica 19/12