sabato 25 gennaio 2020

DA CREDENTI NELLA SINISTRA

Più che una storia di persone quella illustrata nel libro "Da credenti nella sinistra", è il racconto di radici, di idee, di culture politiche e di pensiero. "Una storia di grandi movimenti, di grandi comunità che hanno messo in gioco se stesse. I cristiani sociali scaturiscono nel 93 da un sommovimento politico culturale e sociale che trova i suoi referenti protagonisti nella Cisl, nelle Acli, negli scout,, nel mondo del volontariato". Parte da queste considerazioni il volume di Mimmo Lucà (edito da il Mulino) scritto in collaborazione con il professore emerito di storia contemporanea Carlo Felice Casula e al giornalista cronista parlamentare Claudio Sardo. 
Lucà, 66 anni, rivaltese, coordinatore nazionale per 14 anni dei Cristiano sociali, parlamentare per diverse legislature fino al 2013 e oggi presidente del consorzio per i servizi sociali Cidis, ricostruisce nel suo libro la presenza e il ruolo del movimento nella vita politica istituzionale, culturale e religiosa italiana. Dalla sua nascita grazie ai padri fondatori Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti che, insieme a personalità come Carlo Alfredo Moro e Pietro Scoppola, vogliono offrire uno sbocco politico nuovo a una presenza di credenti socialmente impegnati. Sino ad arrivare all'esperienza dell'Ulivo e al contributo dei Cristiano sociali alla costruzione dei democratici di sinistra. E all'importante ruolo che svolsero non sono in Parlamento ma anche nella amministrazioni locali e nella società. "Un movimento unico per le sue origini e caratteristiche-scrive l'ex premier Romano Prodi nella prefazione del libro-che ha influenzato per un periodo di vent'anni la politica, la cultura italiana e il rapporto tra religione e società civile. In modo molto più profondo di quante non siano state le dimensioni quantitative del movimento stesso. Una coerenza per il cambiamento che emerge nell'elemento fondante dell'attività politica del cristiano sociale: combattere l'ingiustizia nella distribuzione dei redditi, delle risorse, delle potenzialità educative e più in generale nella capacità di esprimersi e di partecipare e di ogni  cittadino. Il tutto espresso con estrema semplicità". 

Paolo Polastri
L'Eco del Chisone 15/01