Più che una storia di persone quella illustrata nel libro "Da credenti nella sinistra", è
il racconto di radici, di idee, di culture politiche e di pensiero.
"Una storia di grandi movimenti, di grandi comunità che hanno messo in
gioco se stesse. I cristiani sociali scaturiscono nel 93 da un
sommovimento politico culturale e sociale che trova i suoi referenti
protagonisti nella Cisl, nelle Acli, negli scout,, nel mondo del
volontariato". Parte da queste considerazioni il volume di Mimmo Lucà
(edito da il Mulino) scritto in collaborazione con il professore emerito
di storia contemporanea Carlo Felice Casula e al giornalista cronista
parlamentare Claudio Sardo.
Lucà,
66 anni, rivaltese, coordinatore nazionale per 14 anni dei Cristiano
sociali, parlamentare per diverse legislature fino al 2013 e oggi
presidente del consorzio per i servizi sociali Cidis, ricostruisce nel
suo libro la presenza e il ruolo del movimento nella vita politica
istituzionale, culturale e religiosa italiana. Dalla sua nascita grazie
ai padri fondatori Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti che, insieme a
personalità come Carlo Alfredo Moro e Pietro Scoppola, vogliono offrire
uno sbocco politico nuovo a una presenza di credenti socialmente
impegnati. Sino ad arrivare all'esperienza dell'Ulivo e al contributo
dei Cristiano sociali alla costruzione dei democratici di sinistra. E
all'importante ruolo che svolsero non sono in Parlamento ma anche nella
amministrazioni locali e nella società. "Un movimento unico per le sue
origini e caratteristiche-scrive l'ex premier Romano Prodi nella
prefazione del libro-che ha influenzato per un periodo di vent'anni la
politica, la cultura italiana e il rapporto tra religione e società
civile. In modo molto più profondo di quante non siano state le
dimensioni quantitative del movimento stesso. Una coerenza per il
cambiamento che emerge nell'elemento fondante dell'attività politica del
cristiano sociale: combattere l'ingiustizia nella distribuzione dei
redditi, delle risorse, delle potenzialità educative e più in generale
nella capacità di esprimersi e di partecipare e di ogni cittadino. Il
tutto espresso con estrema semplicità".
Paolo Polastri
L'Eco del Chisone 15/01