"Come è noto, la memoria della Shoah, viene posta al servizio di due diverse cause: la legittimazione dello Stato d'Israele che, secondo alcuni discutibilissimi critici come Sergio Romano pretenderebbe addirittura di utilizzarla come "salvacondotto morale" nella sua politica di difesa. E in aggiunta, o in alternativa, la seconda "causa" che si propone la memoria della Shoah è il richiamo a stare dalla parte dei discriminati e dei profughi del mondo contemporaneo.
Pur consapevoli dell'unicità delle sofferenze patite, testimoni come Liliana Segre e Piero Terracina vi si sono prestati consapevolmente".
Gad Lerner, Repubblica giovedì 23 gennaio 2020.
Segnalo un libro totalmente scomodo di Valentina Pisanty, I guardiani della memoria, Edizioni Bompiani, che certamente susciterà dibattito per comprendere i volti e i risvolti della memoria.
F.B.