Chiese vuote? Nella mia diocesi non è così
Le iniziative della chiesa pinerolese e dei dintorni spesso riempiono sale, piazze, teatri, concerti, scolaresche.La chiesa fa spesso il pieno, anzi il pienone.
La festa di Sant'Antonio ha acceso la devozione in cinque o sei parrocchie in modalità sempre aggiornate e partecipate. Qualche esempio:
In cattedrale
[L'Eco del Chisone 22 gennaio]
Ma
parecchie chiese si riempiono ogni anno per le feste patronali, per la
benedizione della gola, per le sedici feste mariane delle varie stagioni
dell'anno e delle parrocchie.
Dove c'è il vescovo, molto presente nei pellegrinaggi, ai corsi di arte e di fede, alle varie iniziative ecumeniche, le chiese si riempiono.
Leggete Vita Diocesana e L’Eco del Chisone vi accorgerete che sono piene molte chiese per rosari, memorie dei santi, ma anche per benedire i fidanzati e gli anniversari di matrimonio e di ordinazione presbiteriale. Molte pro loco sono proecclesìa. Molti film promossi dagli uffici della chiesa locale sono partecipatissimi e non c'è inaugurazione un po' significativa in Città che non sia invitato il vescovo, dalla notte bianca alle gite in montagna.
Qui c'è una chiesa cattolica che fa il pieno anche perché il vescovo in pochi anni ha attratto e inserito nuove figure e presenze di presbiteri provenienti dalle più diverse regioni del mondo e dell’Italia. Qui la carenza di preti non si sente ancora.
Mi domando quanto tutto questo conferisca ad una fede adulta e quanto al centro sia “la lettura biblica a più voci” e non solo qualche lectio divina.
Chi vivrà vedrà. Il vescovo incontra un massiccio sostegno, tranne la protesta incomprensibile e scomposta di alcuni piccoli gruppi del cattolicesimo tradizionale.
Sulle vere questioni problematiche (cristologia, mariologia, morale sessuale, sacramenti…) regna un silenzio totale e non c'è alito di vento. Dal Corpus Domini all’Immacolata Concezione, dal linguaggio della celebrazione eucaristica al culto dei santi… silentium magnum factum est: un silenzio che solleva qualche domanda, ma c'è aria di grande ripresa in cui è già tanto che coloro che pongono domande scomode vengano tollerati sperando nella morte ormai vicina.
Franco Barbero
Dove c'è il vescovo, molto presente nei pellegrinaggi, ai corsi di arte e di fede, alle varie iniziative ecumeniche, le chiese si riempiono.
Leggete Vita Diocesana e L’Eco del Chisone vi accorgerete che sono piene molte chiese per rosari, memorie dei santi, ma anche per benedire i fidanzati e gli anniversari di matrimonio e di ordinazione presbiteriale. Molte pro loco sono proecclesìa. Molti film promossi dagli uffici della chiesa locale sono partecipatissimi e non c'è inaugurazione un po' significativa in Città che non sia invitato il vescovo, dalla notte bianca alle gite in montagna.
Qui c'è una chiesa cattolica che fa il pieno anche perché il vescovo in pochi anni ha attratto e inserito nuove figure e presenze di presbiteri provenienti dalle più diverse regioni del mondo e dell’Italia. Qui la carenza di preti non si sente ancora.
Mi domando quanto tutto questo conferisca ad una fede adulta e quanto al centro sia “la lettura biblica a più voci” e non solo qualche lectio divina.
Chi vivrà vedrà. Il vescovo incontra un massiccio sostegno, tranne la protesta incomprensibile e scomposta di alcuni piccoli gruppi del cattolicesimo tradizionale.
Sulle vere questioni problematiche (cristologia, mariologia, morale sessuale, sacramenti…) regna un silenzio totale e non c'è alito di vento. Dal Corpus Domini all’Immacolata Concezione, dal linguaggio della celebrazione eucaristica al culto dei santi… silentium magnum factum est: un silenzio che solleva qualche domanda, ma c'è aria di grande ripresa in cui è già tanto che coloro che pongono domande scomode vengano tollerati sperando nella morte ormai vicina.
Franco Barbero
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