Mentre profonde depressioni e tempeste di vento si scatenano sul Nord-Europa, sulle Alpi e sul Mediterraneo continua la calma piatta, con alta pressione e prevalenza di giornate soleggiate e miti.
A Torino non piove ormai da un mese, ma il 17 gennaio in città è caduto appena poco più di un millimetro di pioggia e per ritrovare le ultime grandi perturbazioni bisogna risalire ai giorni prima di Natale. Se la prolungata assenza di precipitazioni non è del tutto anomala nel nostro clima in questo periodo dell'anno e siamo (per ora) ancora lontani dai record storici di lunga siccità invernale, a essere del tutto fuori norma è la temperatura che, tra anticicloni subtropicali e episodi di foehn, ha trasformato i mesi in teoria più freddi dell'anno in un eterno anticipo di primavera.
Solo l'inversione termica è riuscita a portare talora lievi gelate in pianura e nei fondovalle, mentre in quota e lungo i versanti l'anomalia è stata ancora più marcata. Negli ultimi due giorni, per esempio, tutto l'arco alpino ha vissuto l'ennesimo anticipo di primavera, con temperature addirittura quasi estive ad alta quota dove lo zero termico ha anche superato i 3500 metri (3593 metri nella notte tra sabato e domenica dal radiosondaggio di Cuneo- Levaldigi).In queste condizioni il gelo è stato praticamente assente anche nelle ore notturne, i termometri hanno superato di nuovo i 10°C a 2000 m, soprattutto nelle vallate del Cuneese e su qualche albero, confuso dal clima impazzito, sono comparse con circa un mese d'anticipo le prime gemme.
Anche in pianura di clima è stato lite con massime intorno ai 12- 14°C ieri, valori anomali ma che sono diventati del tutto abituali in quest'anno ‟senza inverno”, a meno di clamorose sorprese, il più caldo da oltre 250 anni a Torino. Oggi è atteso qualche piovasco solo sui settori alpini di confine e temporanei passaggi nuvolosi in pianura, poi tornerà il sole con clima mite e solo verso fine mese una perturbazione potrebbe riuscire a scalfire l'alta pressione portando un po' di pioggia, ma non il freddo, e con il 1marzo entreremo ufficialmente in primavera.
Valentina Acordon, la Repubblica 15 febbraio