martedì 3 marzo 2020

Banco farmaceutico donazioni in crescita ma non bastano

La solidarietà non manca. Ma non basta. Durante l'ultima giornata di raccolta organizzata dal 4 al 10 febbraio a Torino dal Banco farmaceutico sono stati donati dai cittadini quasi 35 mila medicinali, il 32 per cento in più rispetto all'anno scorso. Il valore monetario delle donazioni raggiunge i 237mila euro, il 39 per cento in più del 2019. Un dato che supera di molto la crescita registrata sia in Piemonte (+23,6%) che in Italia (+26,8%), reso possibile dal fatto che, nel ventennale di questa iniziativa, la raccolta sia stata allungata a una settimana.
Ma il risultato positivo si scontra con le necessità dei malati, che sono molto, molto maggiori. Nonostante si raggiunga un numero molto alto di persone malate ma troppo povere per potersi curare, il dato sconfortante è che si riesce a coprire appena un terzo delle medicine richieste. Più precisamente è stato coperto il 33,5% delle richieste, che ammontavano a 104.465 farmaci e coinvolgevano 27.931 assistiti da 57 enti caritatevoli.
«C'è sempre maggiore consapevolezza del dramma rappresentato dalla povertà sanitaria e dal costo sociale che essa comporta - commenta Clara Cairola Mellano, presidente del Banco farmaceutico Torino - Una persona che non può preservare la propria salute oggi, domani sarà una persona gravemente malata che comporterà costi personali ed economici eccessivi. Una società che si definisce civile non può imporre a una famiglia in difficoltà se mettere cibo in tavola o preservare la propria salute: sono entrambe necessità primarie che vanno soddisfatte».
Eppure è ancora questa la realtà con cui deve fare i conti Torino: sebbene il sistema sanitario pubblico garantisca visite mediche e medicinali mutuabili per numerose patologie, sono purtroppo moltissime le persone - anche famiglie con bambini - che non possono prendere una pastiglia per il mal di testa o per la febbre, uno sciroppo per la tosse, una crema contro le irritazioni, dei fermenti lattici, un antimicotico, un antinfiammatorio, un collirio. «Si tratta di medicinali che spesso vengono prescritti dal medico per dolori o patologie anche invalidanti, ma non sono mutuabili», spiega Paola Saglietti, direttore del Banco farmaceutico Torino. A segnalare il tipo di medicine di cui c'è bisogno sono le associazioni (di natura molto diversa tra di loro) che gestiscono ambulatori gratuiti e che servono tipologie di persone diverse - dai bambini ai senzatetto, dagli anziani ai migranti - I farmaci regalati dai clienti sono tracciati, vengono caricati su una piattaforma e consegnati alle associazioni, che a loro volta le consegnano alle persone bisognose.
Federica Cravero

(la Repubblica 14 febbraio)