Pontificia Commissione Biblica, Che cosa è l'uomo?, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2019, pgg.346, euro 15.00.
Per quanto qua e là non manchino chiusure e supponenze, il testo, senza essere affatto rivoluzionario, è degno di attenzione per alcuni motivi.
Intanto esiste in queste pagine un approccio inconsueto alla Bibbia. Sia pure in uno spazio ridotto, alcuni testi biblici, che riguardano i dati antropologici, vengono presentati e discussi in modo decoroso, assai diverso dalle modalità dogmatiche tipiche delle commissioni e congregazioni vaticane.
L'antropologia presente nei due Testamenti viene collocata nel contesto culturale del tempo; il che lascia spazio a diverse interpretazioni.
Anche riguardo alle nuove acquisizioni della modernità, il presente testo assume un atteggiamento di dialettica rispettosa. Si respira, in molte di queste riflessioni, una visione della storia in cui prevale il soffio vitale dello Spiorito creatore che spinge alla responsabilità e alla fiducia.
Mi sembra, tutto sommato, che in questa commissione biblica abbiano lavorato biblisti e bibliste che cercano di confrontarsi seriamente con il nuovo panorama e il nuovo paradigma culturale in cui stiamo vivendo.
Si tratta di un buon servizio fatto in questa chiesa che troppo spesso riposa sui guanciali dogmatici della ripetizione litanica. Spero che questo approccio positivo alla realtà favorisca una prassi pastorale capace di valorizzare le nuove opportunità che la presente situazione storica offre ad un vero rinnovamento della nostra fede.
Soprattutto mi auguro che questo volume venga letto interamente con spirito di confronto da chi svolge un qualche ministero pastorale nelle nostre comunità.
Franco Barbero