Dio
non ha genere
Oggi
la riflessione teologica insiste nel mettere in guardia da una certa
tendenza ad inquadrare la realtà divina in determinate
rappresentazioni linguistiche. Non c’è modo di caratterizzare Dio
con un genere maschile piuttosto che femminile. Come ha detto Roger
Haight “non si può attribuire nessun peso ontologico al genere di
Dio” a causa della sua trascendenza. La teologia femminista ha
contribuito, in questa maniera, a superare una tendenza esclusivista
del cristianesimo, aprendo lo spazio a una “nozione di divinità
che sappia contenere le diversità”.