lunedì 2 marzo 2020

Lula abbraccia papa Francesco "Clima e lavoro, il mondo ti ascolti"


ROMA - Prima da Papa Francesco per un'ora e 15 minuti, poi dagli amici di sempre» Massimo D'Alema e Roberto Speranza, quindi una visita veloce al segretario Pd Nicola Zingaretti un incontro con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri «un piacere riabbracciare un amico che avevo visitato in carcere» infine una sosta più lunga alla sede nazionale della Cgil dove si è soffermato con Anna Maria Furlan della Cisl, Carmelo Barbagallo della Uil e con il padrone di casa, il segretario Maurizio Landini.

Luiz Inácio Lula da Silva sceglie Roma come tappa del suo primo viaggio all'estero dopo essere stato scarcerato l'8 novembre scorso e aver passato 580 giorni in una cella della Polizia Federale di Curitiba. Non è una scelta casuale. Qui ha riscosso forse la più sentita solidarietà, qui c'è il Vaticano, con un Pontefice che gli è stato vicino e lo ha esortato, quando era in prigione, a «rispettare la vita umana». Tenuto segreto fino all'ultimo, il viaggio di Lula viene interpretato in Brasile come la prima vera uscita pubblica in vista di un rilancio del Pt (il partito dei lavoratori) per le elezioni del 2022. Pochissime le dichiarazioni. Lula e il suo staff si sono affidati ai social. Ma in ogni incontro il due volte presidente ha voluto affrontare i temi che gli sono più cari. Con il Pontefice ha parlato delle diseguaglianze nel mondo, di lavoro, di clima, del dramma dell'Amazzonia. «Di un mondo più giusto e fraterno», come ha scritto l'ex presidente in un tweet. Con il ministro dell'Economia anche di aspetti più personali: i due sono amici e Gualtieri, pochi mesi dopo l'arresto, volò a Curitiba e incontrò Lula in carcere portandogli la solidarietà di gran parte del Parlamento europeo. Con la stampa si è concesso solo per una decina di minuti nella sede della Cgil blindata. Anche qui, un Lula serio e preoccupato, ha rilanciato i temi che hanno scandito tutti i suoi incontri: dalla diversità sociale, all'ambiente, all'energia. «Sono quelli che mi interessano in questo momento. Ne ho parlato nelle nostre assemblee e nei nostri dibattiti. Il Pt deve puntare su questi e farne una battaglia».

Lula ha fretta. Ha l'agenda fitta di appuntamenti e già oggi rientrerà in Brasile. Prima di andare via vuole omaggiare la Cgil. Ricorda «qui ho imparato molto le cose che ho poi applicato anche nel mio sindacato e nel corso delle mie esperienze da presidente». Non parla di Bolsonaro che ha da poco attaccato il Papa.

«Ha detto che l'Amazzonia è di tutto il mondo. Io in quel momento ero riunito con l'ambasciatore argentino. Il Papa è argentino, ma Dio resta brasiliano». L'ex metalmeccanico ha parole solo per i suoi amici del sindacato. Che lo salutano tra grida e applausi e un augurio pieno di affetti: «Ben trovato ex operaio».

Daniele Mastrogiacomo

 

(la Repubblica 14 febbraio)