Parole
Lettore
ti prego
Oggi
i social network sono zeppi di lodi per libri amati, di insulti per
libri detestati, e a volte i titoli sono gli stessi, testi più o
meno già con un loro pubblico, intorno a cui si affrontano i
Montecchi e i Capuleti della lettura stagionale.
Rarissima
è invece la preghiera accorata che invochi attenzione su un lavoro
arduo e insieme splendido, facile e insieme di spessore. Eppure
pregare perché un buon libro abbia qualche lettore non sarebbe male,
è un compito che per quanto mi riguarda mi assegnerei volentieri.
Confesso anzi che parecchi anni fa progettai di tenere una rubrica
tutta di suppliche ai lettori, invocazioni perché non lasciassero
cadere nel dimenticatoio piccoli e grandi libri, o si accorgessero di
uscite recenti. Non recensioni, nemmeno suggerimenti di lettura, ma
proprio preghiere accorate tipo: “Lettrici forti, lettori di un
libro solo, scrittori, recensori oberati, passanti svagati della
parola scritta, leggete questo libro, vi prego, non lo lasciate
morire dopo le solite quattro settimane di agonia sui banchi delle
librerie”. Disgraziatamente l’ho fatto una sola volta, per una
scrittrice che ho amato molto, la straordinaria Marosia Castaldi, di
recente scomparsa. Il volume era Dentro
le mie mani le tue (Feltrinelli
2007) con il sottotitolo: “Tetralogia di Nightwater”. Quanta
immaginazione c’era, quanta ricchezza verbale distribuita con
gioia, quanta sofferenza.
Domenico
Starnone – Internazionale 14/02