Abbiamo
chiesto ai lettori della Voce di Genova di
raccontare il proprio “Amore al tempo del coronavirus”,
in particolare quello vissuto dalle coppie costrette a restare
separate a causa della quarantena.
E
la prima coppia che ha voluto raccontare come sta vivendo
quest’esperienza, sia emotivamente che praticamente, è quella
di Claudio e Alberto. Claudio, 47 anni, è il presidente
di Arcigay Genova e per lavoro è responsabile della comunicazione di
una nota pasticceria, mentre Alberto, 35 anni, vive ad Alessandria e
lavora a Milano per una ditta che si occupa di sistemi diagnostici in
campo medicale, tra cui i reagenti per gli esami sul coronavirus.
Si
sono conosciuti nel 2015 in occasione di "Miss Trans Liguria"
e da allora non si sono più lasciati: “è stato un colpo di
fulmine e ne è nato subito un sentimento molto forte”. E in cinque
anni non erano mai stati così lontani come in questo periodo: “Ci
vedevamo ogni settimana, questa è la prima volta in cui non
accade regolarmente”.
Infatti,
dopo un viaggio romantico ad Amsterdam per festeggiare i loro
compleanni - “il 25 febbraio, al ritorno, in aeroporto facevano già
i controlli” - si sono visti per l’ultima volta a casa di amici,
“ma mantenendo le distanze”.
Quello
è stato l’ultimo week-end insieme, con la tristezza nel cuore al
momento dei saluti alla stazione, “perché eravamo consapevoli che
non ci saremmo visti per un po’”. E ad oggi sono più di tre
settimane di separazione.
Alberto aveva
anche chiesto di poter lavorare da casa a Genova, ma gli era stato
negato, salvo poi essere costretto ugualmente a fare smart
working, ma ormai restando ad Alessandria. Ed è
difficile stare così lontani dal proprio amore: “È un po’
complicato – spiega Claudio - perché si deve aggiungere, a quello
che il cittadino medio vive in questo momento, il fatto che la
persona che dovrebbe rappresentare il tuo supporto, è distante. Io
vivo solo, mi sento bene e sono piuttosto sereno, ma i momenti di
down li ho anch’io, così come lui”.
Tanto
più che, da tempo ormai, il loro desiderio è quello di sposarsi.
“Da romantici quali siamo, stiamo aspettando di trovare un modo per
vivere nella stessa città e celebrare le nozze – continua Claudio
-. Non sappiamo ancora dove, se a Milano, Alessandria o Genova, ma mi
piacerebbe fosse qui, a Palazzo Tursi, e con un rappresentante
istituzionale”.
E
intanto non restano che le chiamate: “Non ci siamo mai sentiti così
tanto come adesso, anzi, abbiamo riscoperto applicazioni e
videochiamate”.
Anche
per allenarsi. Essendo costretti in casa, infatti, è meglio tenersi
in allenamento e loro, seppure a distanza, lo fanno insieme,
incitandosi reciprocamente: “Facciamo un’ora di allenamento nello
stesso orario e durante ci mandiamo le foto, per poi darci
appuntamento a dopo, con la videochiamata, dicendoci: vedrai
come sono diventato figo!”.
Anche
questo è l’”Amore ai tempi del coronavirus”.
Buon
allenamento, ragazzi! E una cosa è certa: arriverete al matrimonio
in splendida forma!
Da la "Voce di Genova".