giovedì 2 aprile 2020

SPETTACOLO E CONFUSIONE


Spettacolo e confusione.

Anche questa sera comincio alcune riflessioni dopo la celebrazione televisiva di ieri sera alle 18,00.
Alcuni mi hanno chiesto un parere. Siccome sono piovuti migliaia di consensi e di plausi, voglio invece dare un fil di voce a quei cristiani che come me, hanno provato un certo disgusto e vogliono esprimere un dissenso.
Farò alcune brevissime riflessioni. In quello spettacolo televisivo ieri sera sono state dette molte cose false, creando una confusione totale tra Gesù e Dio. Si parte nella preghiera dicendo Signore e poi si finisce pregando Gesù. La figura di Maria viene dipinta come la Vergine Maria salvezza del popolo romano: ma Maria vergine è una invenzione del quarto secolo e viene stabilita quando si pensa che sia la madre di Dio. Non ha nulla a che fare con Maria di Nazareth, la mamma di Gesù, la sposa di Giuseppe, la madre di una numerosa famiglia.
Tutto questo sta scritto nei libri di massimi teologi e si continuano a dire delle falsità storiche a livello biblico, esegetico e interpretativo.
Così pure si parla di Gesù che è morto per i nostri peccati, ribadendolo in tutte le salse.
Si parla di indulgenza plenaria una volta tanto a tutto il mondo, alla città, quando noi viviamo nella misericordia continua, nell’abbraccio totale di un Dio che non ha bisogno di nessuna chiesa per perdonare e fare indulgenze. Una falsificazione incredibile con questa esaltazione della croce che nel venerdì santo troverà l’apogeo, anzi voglio dire il delirio, con la liturgia della adorazione della croce.
Gesù non si è sentito nei panni di Dio e aveva bene la concezione della sua creaturalità. Nella serata di ieri, tornando al tema della figura di Gesù si faceva confusione tra la fede in Gesù e la fede di Gesù.
La fede in Gesù che noi abbiamo è come dire che Gesù è affidabile, abbiamo fiducia in lui perché è portatore testimone del messaggio di Dio abbiamo fiducia in lui non perché sarà lui la nostra salvezza ma perché il modo con cui lui ha creduto in Dio è per noi il modo da seguire. Egli è il maestro della fede in Dio e ci chiede di non confondere Dio e la sua persona. Noi possiamo allora imparare da Gesù come affidabile maestro di vita, ma la fede radicale, proprio come ci ha insegnato Gesù, l'abbiamo soltanto in Dio.
Dobbiamo uscire da questa ambiguità: noi possiamo pregare nel nome di Gesù cioè possiamo pregare ricevendo l'insegnamento di Gesù, nella memoria storica di Gesù, ma noi ci rivolgiamo, come Gesù ci ha insegnato, a Dio. Gesù pregava Dio. Il Vangelo è pieno di quadri che ritraggono Gesù in preghiera ed è lui che invita a pregare il Dio suo e il Dio nostro.
Si esce dall'ambiguità conoscendo proprio la letteratura biblica e conoscendo il percorso storico di Gesù.
Voglio fare accenno alle emozioni che lo spettacoilo televisivo ha potuto suscitare. Le emozioni sono nella nostra vita uno straordinario dono di Dio ma sovente quando si usano il sacro e le celebrazioni religiose in modo spettacolare, molte persone sono catturate dalle emozioni che diventano seduzioni,
Ieri sera davanti a quella croce a quella Madonnina, davanti a quell’ostensorio, a quei canti melodici che ti sollevavano fino al cielo, è stato per molti facile fondersi e perdersi in un mare di emozioni:quelle emozioni che non danno più la possibilità di verificare la verità e la credibilità del messaggio veicolato. In questo oceano di emozioni qualche volta si perde il contatto con la realtà storica. Lo spettacolo sovente ci rende spettatori attoniti che bevono tutto. Le gerarchie, dobbiamo dirlo con rincrescimento, sono specializzate nell’uso e nell’abuso del sacro perché è di sicuro effetto, mantiene una religiosità infantile catechistica ed obbediente.
C'è una sostanziale differenza dal guardare quell’ostensorio ( parola latina che vuol dire mostrare -strumento per mostrare) come una grande ostia e pensare che lì c’è il corpo di Gesù vero Dio e vero uomo e invece prendersi l'impegno di seguire le sue tracce. Quella è una emozione che rende spettatori, mentre la lettura biblica ci rende protagonisti di un cammino, parte di un cammino.
Se vogliamo vivere una fede adulta e liberante, forse non cercheremo più Gesù e il suo insegnamento adorando un’ostia o aspettando che una delle tante madonne ci faccia la grazia (in questi tempi ne faranno apparire qualcuna).
Rimettiamo al centro la lettura biblica e liberiamo le nostre pratiche religiose da tutto ciò che il castello del devozionalismo ha creato. Però non pensiamo che un sentiero nuovo della nostra vita e delle nostre comunità piova dal cielo: dobbiamo costruire un cammino comunitario di fede; non è una operazione magica, è un impegno che dura una vita.
Il mondo ha un immenso bisogno del contributo dei credenti per vivere questi momenti difficili e per guardare con fiducia verso un futuro diverso ma tocca a ciascuno e ciascuna di noi attivare l'intelligenza, ascoltare le domande, acquisire conoscenze, avanzare critiche e proposte, trovare un tempo di silenzio e di studio.

Facciamo come Gesù: mettiamoci in gioco e facciamo della nostra via un percorso di ricerca, di confronto, di riflessione, di lettura.
Leggiamo, cerchiamo nel silenzio l'approfondimento, il confronto, le voci plurali. Sono sicuro che sia una fonte di gioia la esplorazione nel silenzio di percorsi nuovi, acquisire umilmente la conoscenza del nostro percorso, come sono nate le fresche novità dell’evangelo e come sono anche state costruite le ipocrisie le e manipolazioni.
Vi saluto una preghiera:
O Dio che generi continuamente vita e fiducia, aiutaci a superare la tentazione di essere spettatori, come in un teatro; per diventare invece costruttore di frammenti di un mondo altro che rovesci la piramide del mondo attuale dove sono sempre i primi, i potenti a schiacciare gli ultimi e le ultime della carovana.
Aiutaci a operare per questa inversione di marcia nella concretezza della vita quotidiana.
Un gioioso affettuoso saluto per una buona serata e tanto tanto tanto riposo che davvero fa bene all'anima al corpo e alla vita. Ciao Libri da leggere: Ortensio da Spinetoli, Gesù di Nazareth, Edizioni Meridiana e André Gounelle, Parlare di Cristo, Edizioni Claudiana
Franco Barbero
(Trasposizione scritta della conversazione di domenica 29 marzo a cura di Franca Gonella e Fiorentina Charrier)