lunedì 11 maggio 2020

DALLE PAROLE ALLA CONVERSIONE STRUTTURALE


LA CRITICA COSTRUTTIVA ALL'INTERNO DELLA CHIESA

9 maggio
Con l’augurio di una buona domenica un affettuoso saluto a tutte e tutti.
Viviamo in un momento in cui prevale dentro la nostra chiesa la pianura cioè l’adeguamento alla maggioranza e l'adeguamento alla ripetizione, anzi in un momento in cui molti danno per scontato ormai il fallimento della iniziativa di riforma e vedono nel settennio del pontificato di Francesco ormai un ritorno all'indietro e compare una specie di rassegnazione, io credo che bisogna domandarci come si possa amare la chiesa e insieme amare il Vangelo?
Per fortuna, nel silenzio così diffuso e nello spegnimento dell’intelligenza critica e costruttiva vigente, a volte si sente qualche voce che davvero rompe il silenzio e apre alla speranza.
Un mese fa comparve pubblicato su La Croix International uno scritto, purtroppo ignorato, in cui un grandissimo teologo cattolico e storico analizza la crisi del pontificato di Francesco. Notate qui si tratta di uno che parla, scrive e studia per amore della sua chiesa non è uno che appartiene alla crociata dei nemici del pontificato di Francesco. Alla fine di questo settennio da studioso, sul piano teologico e sul piano storico, tenta una analisi. Certamente riconosce che i meriti del pontificato sul terreno sociale; la lotta contro le armi, le ingiustizie, sono nel pontificato di Francesco una grande luce.
Non finisce di svolgere un elogio aperto ma si tratta anche di un fatto che accanto a questo grande merito di un pontificato, attento al mondo della miseria, si profila una crisi, un declino della capacità di affrontare le questioni spinose, le questioni dell'etica, le questioni che riguardano le donne, i preti, il ministero.
Questo papa, scrive dettagliatamente Massimo Faggioli, da teologo e da storico, non ha fatto nulla per impedire agli importanti uffici del Vaticano di bloccare ogni riforma e le stesse nomine che egli ha fatto ai vertici delle congregazioni sono di una estrema ambiguità. Tutto questo si domanda il teologo Massimo Faggioli è anche segnato dai limiti evidenti della teologia di Francesco.
Francesco è tutt'altro che un teologo attrezzato sul piano esegetico, sul piano ecclesiologico. Le riforme mancate segnano un arretramento, non solo una stasi. Certo, nessuno si aspetta che un Papa dedichi del tempo ogni giorno allo studio biblico, all’esegesi, ma i suoi consiglieri e le voci soprattutto di teologi che rari ma puntuali sono intervenuti sono stati disattesi.
Il ruolo delle donne nella chiesa è assolutamente, anche dopo il sinodo panamazzonico, tra le questioni non affrontate. Anzi si prevede una esitazione, da commissione a commissione, che è veramente un arretramento, una chiusura, una sordità totale al grido delle donne e i poveri dell'Amazzonia. Ma qual è il motivo? I sostenitori a viso aperto ad ogni costo del papa (non si sa per convinzione o per cadreghino) nella chiesa dicono che questo papa ha dato un bel messaggio spirituale, rivoluzionario. Massimo Faggioli osserva però che papa Francesco è uomo di parole profetiche ma non di decisioni concrete, parole che favoriscono certamente un ripensamento personale rispetto alla fede, ma che non cambiano per nulla la vita della chiesa, nulla che tocchi il piano strutturale.
Francesco non vuole andare in quella direzione.
La ecclesiologia del popolo di Dio necessita di veri cambiamenti di struttura. Se le parole profetiche non vengono tradotte in una ristrutturazione veramente profetica della chiesa, suscitano una bella onda spirituale, ma tutto si ferma lì. Abbiamo bisogno di altro, abbiamo bisogno che accanto alle intuizioni per una chiesa dello spirito, che va dalla parte dei poveri, si attuino delle riforme strutturali, la sinodalità, la condivisione, la pari dignità di ministero. Ora tutto questo è bloccato e si prevede un arretramento perché le iniziative che il Concilio aveva messo in atto sono tuttora messe nel frigo: donne e ministero sono semplicemente lo spazio di cambiamento ignorato e abbandonato da papa Francesco.
Allora possiamo fare una lettura spirituale da persone che come me vogliono bene al papa, ne sostengono la sincerità, ma ne denunciano la inadeguatezza.
Ma che cosa può succedere? Se non si accede ai cambiamenti strutturali, domani ci possiamo trovare a Roma un Ratzinger due, un Wojtyla due, ma dobbiamo essere consapevoli che amare la chiesa vuol dire lavorare per cambiamenti reali. Si dice che bisogna andare con calma, ma più con calma di così..... Alcune questioni sono ferme da secoli. Dobbiamo sempre essere fuori tempo massimo? La chiesa ha bisogno di dirsi che non vuole a livello gerarchico cancellare il suo patriarcato, non vuole cancellare l'esclusione delle voci profetiche che chiedono parità di ministero, opportunità di servizio all’evangelo alla comunità.
Non basta dire cose buone, parole spirituali. E' pieno il mondo di parole spirituali. Le dice con molta sincerità papa Francesco, ma se non seguono i fatti, i cambiamenti strutturali, la nostra chiesa sarà in preda ad un fascismo alla Ratzinger, ad una struttura patriarcale monolitica dittatoriale alla Wojtyla.
Siamo così lontani da Gesù......
Constatato questo, non c'è da rassegnarci, c'è da conoscere, studiare, praticare la responsabilità, organizzare in noi la coscienza della nostra responsabilità. Nella chiesa da 50 anni e più vado dicendo che, se ci aspettiamo le riforme dai troni, saremo delusi. Dobbiamo invece cercare di coltivare lo spazio comunitario dal basso e lo studio della Scrittura e della dimensione storica del farsi dei dogmi e delle devozioni.
Dobbiamo trovare la forza di essere noi stessi cristiani e cristiane che ci mettono la faccia. Gesù anche in questo è stato il nostro maestro: ci ha messo la faccia.
La confusione regna oggi sul terreno teologico, chi confonde Gesù con Dio, chi mette sulla bocca di Gesù le parole redazionali di un Vangelo.....non c'è rimedio se non in una nuova consapevolezza dei laici. Se non ci sono donne e uomini capaci, formati, responsabili ,la chiesa rimarrà impigliata in questo reticolo dell'ignoranza del conservatorismo.
Buona domenica, una domenica che ci faccia crescere nella responsabilità e che soprattutto ci solleciti ad uno studio profondo delle scritture e della storia.
Tante cose belle. Buonanotte
Franco Barbero
(Trasposizione del vocale di sabato 9 maggio 2020 a cura di Franca Gonella e Fiorentina Charrier)