LA CRITICA COSTRUTTIVA ALL'INTERNO DELLA CHIESA
Con
l’augurio di una buona domenica un affettuoso saluto a tutte e
tutti.
Viviamo
in un momento in cui prevale dentro la nostra chiesa la pianura cioè
l’adeguamento alla maggioranza e l'adeguamento alla ripetizione,
anzi in un momento in cui molti danno per scontato ormai il
fallimento della iniziativa di riforma e vedono nel settennio del
pontificato di Francesco ormai un ritorno all'indietro e compare una
specie di rassegnazione, io credo che bisogna domandarci come si
possa amare la chiesa e insieme amare il Vangelo?
Per
fortuna, nel silenzio così diffuso e nello spegnimento
dell’intelligenza critica e costruttiva vigente, a volte si sente
qualche voce che davvero rompe il silenzio e apre alla speranza.
Un
mese fa comparve pubblicato su La Croix International uno scritto,
purtroppo ignorato, in cui un grandissimo teologo cattolico e storico
analizza la crisi del pontificato di Francesco. Notate qui si tratta
di uno che parla, scrive e studia per amore della sua chiesa non è
uno che appartiene alla crociata dei nemici del pontificato di
Francesco. Alla fine di questo settennio da studioso, sul piano
teologico e sul piano storico, tenta una analisi. Certamente
riconosce che i meriti del pontificato sul terreno sociale; la lotta
contro le armi, le ingiustizie, sono nel pontificato di Francesco una
grande luce.
Non
finisce di svolgere un elogio aperto ma si tratta anche di un fatto
che accanto a questo grande merito di un pontificato, attento al
mondo della miseria, si profila una crisi, un declino della capacità
di affrontare le questioni spinose, le questioni dell'etica, le
questioni che riguardano le donne, i preti, il ministero.
Questo
papa, scrive dettagliatamente Massimo Faggioli, da teologo e da
storico, non ha fatto nulla per impedire agli importanti uffici del
Vaticano di bloccare ogni riforma e le stesse nomine che egli ha
fatto ai vertici delle congregazioni sono di una estrema ambiguità.
Tutto questo si domanda il teologo Massimo Faggioli è anche segnato
dai limiti evidenti della teologia di Francesco.
Francesco
è tutt'altro che un teologo attrezzato sul piano esegetico, sul
piano ecclesiologico. Le riforme mancate segnano un arretramento, non
solo una stasi. Certo, nessuno si aspetta che un Papa dedichi del
tempo ogni giorno allo studio biblico, all’esegesi, ma i suoi
consiglieri e le voci soprattutto di teologi che rari ma puntuali
sono intervenuti sono stati disattesi.
Il
ruolo delle donne nella chiesa è assolutamente, anche dopo il sinodo
panamazzonico, tra le questioni non affrontate. Anzi si prevede una
esitazione, da commissione a commissione, che è veramente un
arretramento, una chiusura, una sordità totale al grido delle donne
e i poveri dell'Amazzonia. Ma qual è il motivo? I sostenitori a viso
aperto ad ogni costo del papa (non si sa per convinzione o per
cadreghino) nella chiesa dicono che questo papa ha dato un bel
messaggio spirituale, rivoluzionario. Massimo Faggioli osserva però
che papa Francesco è uomo di parole profetiche ma non di decisioni
concrete, parole che favoriscono certamente un ripensamento personale
rispetto alla fede, ma che non cambiano per nulla la vita della
chiesa, nulla che tocchi il piano strutturale.
Francesco
non vuole andare in quella direzione.
La
ecclesiologia del popolo di Dio necessita di veri cambiamenti di
struttura. Se le parole profetiche non vengono tradotte in una
ristrutturazione veramente profetica della chiesa, suscitano una
bella onda spirituale, ma tutto si ferma lì. Abbiamo bisogno di
altro, abbiamo bisogno che accanto alle intuizioni per una chiesa
dello spirito, che va dalla parte dei poveri, si attuino delle
riforme strutturali, la sinodalità, la condivisione, la pari dignità
di ministero. Ora tutto questo è bloccato e si prevede un
arretramento perché le iniziative che il Concilio aveva messo in
atto sono tuttora messe nel frigo: donne e ministero sono
semplicemente lo spazio di cambiamento ignorato e abbandonato da papa
Francesco.
Allora
possiamo fare una lettura spirituale da persone che come me vogliono
bene al papa, ne sostengono la sincerità, ma ne denunciano la
inadeguatezza.
Ma
che cosa può succedere? Se non si accede ai cambiamenti strutturali, domani ci possiamo trovare a Roma un Ratzinger due, un Wojtyla due,
ma dobbiamo essere consapevoli che amare la chiesa vuol dire lavorare
per cambiamenti reali. Si dice che bisogna andare con calma, ma più
con calma di così..... Alcune questioni sono ferme da secoli.
Dobbiamo sempre essere fuori tempo massimo? La chiesa ha bisogno di
dirsi che non vuole a livello gerarchico cancellare il suo
patriarcato, non vuole cancellare l'esclusione delle voci profetiche
che chiedono parità di ministero, opportunità di servizio
all’evangelo alla comunità.
Non
basta dire cose buone, parole spirituali. E' pieno il mondo di
parole spirituali. Le dice con molta sincerità papa Francesco, ma
se non seguono i fatti, i cambiamenti strutturali, la nostra chiesa
sarà in preda ad un fascismo alla Ratzinger, ad una struttura
patriarcale monolitica dittatoriale alla Wojtyla.
Siamo
così lontani da Gesù......
Constatato
questo, non c'è da rassegnarci, c'è da conoscere, studiare,
praticare la responsabilità, organizzare in noi la coscienza della
nostra responsabilità. Nella chiesa da 50 anni e più vado dicendo
che, se ci aspettiamo le riforme dai troni, saremo delusi. Dobbiamo
invece cercare di coltivare lo spazio comunitario dal basso e lo
studio della Scrittura e della dimensione storica del farsi dei dogmi
e delle devozioni.
Dobbiamo
trovare la forza di essere noi stessi cristiani e cristiane che ci
mettono la faccia. Gesù anche in questo è stato il nostro maestro:
ci ha messo la faccia.
La
confusione regna oggi sul terreno teologico, chi confonde Gesù
con Dio, chi mette sulla bocca di Gesù le parole redazionali di un
Vangelo.....non c'è rimedio se non in una nuova consapevolezza dei
laici. Se non ci sono donne e uomini capaci, formati, responsabili
,la chiesa rimarrà impigliata in questo reticolo dell'ignoranza del
conservatorismo.
Buona
domenica, una domenica che ci faccia crescere nella responsabilità e
che soprattutto ci solleciti ad uno studio profondo delle scritture e
della storia.
Tante
cose belle. Buonanotte
Franco
Barbero
(Trasposizione
del vocale di sabato 9 maggio 2020 a cura di Franca Gonella e
Fiorentina Charrier)