domenica 10 maggio 2020

IL MADONNISMO CANCELLA MARIA DI NAZARETH


Un caro saluto a ciascuna e ciascuno di voi.
Siamo nel mese di maggio e oggi nel calendario liturgico cattolico figura la devozione alla vergine di Pompei con la solenne supplica alla madonna del rosario soprattutto in ricordo della vittoria delle truppe cristiane che sterminarono i musulmani nella battaglia navale del 1571 a Lepanto.
Intanto vedete che partiamo bene ed è sempre interessante partire dalla storia per scoprire dove si passa dalla fede alla superstizione. Una madonna dei miracoli, dei trionfi, soprattutto del trionfo della chiesa.
Oggi per essere veramente consapevole delle cose che vi dico, ho letto l'intera supplica già emendata qualche decennio fa per il suo delirio devozionalistico.
Andiamo alla storia.
Un certo Bartolo Longo, un uomo con molti averi, dal 1876 cominciò a Pompei la costruzione del santuario. Tra erogazioni di indulgenze, di benedizioni vescovili e papali, riconoscimenti ufficiali e visite pontificali, nel 1901 il santuario di Pompei diventò basilica pontificia a riconoscimento del suo carattere universale.
Sto compiendo delle citazioni degli atti ufficiali. Nacque così la devozione oltre che del rosario anche la “pia pratica dei 15 sabati” dedicati alla vergine santissima e la novena alla santissima vergine del rosario come “madonna delle grazie nei casi più disperati” che ebbe inizio già nel 1879: madonna dei casi più disperati.
Nei tempi “migliori” della storia del santuario la devozione riuscì a raccogliere ben 2 milioni di pellegrini, di turisti, con grande fioritura dei quadri dei miracolati debitamente esposti e con il plauso dei commercianti. All'inizio della storia non mancò una certa attenzione da parte del fondatore Bartolo Longo ai ceti più poveri della zona da quando il 13 novembre 1875 fu trovato e comperato su un carro di letame e acquistato il quadro della Incoronata vergine del rosario. Questa è almeno una breve sintesi del percorso storico. La mia riflessione di questa sera ha lo scopo di invitarvi a riflettere su quel totale travisamento, che specialmente a partire dal 12º secolo, ha stravolto la realtà storica di Maria di Nazareth e ha creato un crescente devozionalismo funzionale al dominio maschile e patriarcale nella chiesa cattolica e ortodossa.
Ma un secondo punto mi preme. Se leggiamo la storia, sottolineo sempre la parola la storia, la conoscenza della storia, se leggiamo una storia dei santuari e dei dogmi e delle devozioni mariane, ci imbattiamo in un cancro del cristianesimo, in una perversione pagana, in un ritualismo che nega il Dio unico.
La saggezza della Scrittura ci testimonia nei due Testamenti che si prega soltanto Dio, soltanto Dio. Quando leggi le preghiere cristiane cattoliche protestanti ortodosse si parte con Signore poi si finisce a Gesù, una confusione totale. Devo dire che quando ero giovane prete, reduce dai primi studi, anche in me vigeva questa confusione tra Gesù e Dio. Avevo ancora da fare i conti davvero con l'ebraismo. L'ebreo ha memoria di Mosè, di Abramo, di Rut, di Rebecca, ma distingue nettamente la memoria dal culto e dalla preghiera. Gesù da vero credente ebreo, da profeta ebreo, pregava solo Dio. Quando gli dicono insegnaci a “pregare” invocherà e dirà “padre nostro”.
Questa deviazione che nelle feste nei dogmi mariani giungerà al delirio dei “salve regina” ( Maria vita speranza salvezza nostra) ha oscurato l'unicità del mistero amoroso di Dio che ha bisogno di testimoni, ma non di mediatori ed intercessori. Questo devozionalismo è una piaga, una cancrena, un virus da cui è difficile guarire perché l’istituzione ha creato per estendere il suo dominio una Maria, vergine, madre, soccorritrice, Maria delle grazie, Maria di tutte le grazie.
Così compare una divinità pagana che mette insieme tutte le dee pagane, soccorrevoli capaci di intervenire in ogni evenienza. Se leggete le litanie lauretane, quelle che a mio avviso sono le barzellette mariolatriche, vi accorgerete che il funesto genio patriarcale cattolico, mentre nella chiesa sottraeva spazio e diritti alle donne, ne costruiva una celestiale come una divinità capace di venire incontro ai bisogni umani totali.
Della grazia cioè dell'amore di Dio si può non parlare: basta la madonna delle grazie di tutte le grazie. Finisco con un ultimo pensiero: questa mia riflessione basata su studi ormai ben consolidati tant'è che nessuno mai mi dice” don Franco lse le inventa!... Non ti contestano i contenuti, ma ti dicono che non bisogna dirle queste cose. Questa mia riflessione non ha la minima intenzione di ferire i devoti, le persone, ma intende prendere una ferma posizione contro la struttura di un cattolicesimo che nega la verità storica e tratta il popolo di Dio come se fosse un popolino al quale somministri leggende per verità. Qui non è in atto la mancanza di rispetto delle persone (Dio me ne guardi) ma è in atto il rispetto delle persone che sono capaci di conoscere la storia, se non ci sono coloro che sbarrano le porte della conoscenza.
E’ il culto dell’ignoranza biblica, è l'abuso della credulità e dei bisogni della gente che occorre vedere in questo percorso e in questa riflessione e in questa denuncia. Una fede adulta non può più affidarsi a questo madonnismo che cancella Maria di Nazareth, la donna reale, realmente sposa di Giuseppe, madre di una numerosa famiglia, in cui c'era Gesù: una donna la cui fede è stata vissuta in un cammino straordinariamente eloquente per noi, fino a condurla nel gruppo dei discepoli quando il movimento di Gesù prese l’avvio.
Ho bisogno della testimonianza di Maria, mi è preziosa.
Ma non posso pregarla, farne una semidea una immagine che appare nei santuari e che esprime continui messaggi stravaganti . In questo mese di maggio ritornerò su questo tema anche per liberare Maria dal fardello dei dogmi che l'hanno cancellata e ritrovarla facendo memoria della sua vita e del suo cammino di fede, per noi estremamente significativo e prezioso.
Riprenderemo l’argomento anche perché la fede in Dio non sopporta la menzogna e l’idolatria.
Cari fratelli e care sorelle, dobbiamo guardare alla fede come a un luogo della ricerca della verità, non a un luogo dell' idolatria, del devozionalismo proprio dell'incultura.
Pur di far clienti, la fede non cerca clienti, semmai sollecita testimoni.
Possiamo noi ricordare Maria che avrebbe certamente voltato le spalle a questo devozionalismo che ha fatto di lei una statuina e non quella donna viva, piena di fede, che ha combattuto per compiere il suo buon cammino di fiducia in Dio.
Buona serata e buonanotte
Franco Barbero
(Trasposizione del vocale del 9 maggio a cura di Franca Gonella e Fiorentina Charrier)