L'Europa deve sostenere l Italia
El País, Spagna
Negli ultimi tempi gli italiani sono rimasti più volte delusi dai limiti e dalla lentezza della solidarietà europea. È compito di tutti mettere fine a questa percezione fondata, come ha invitato a fare il presidente francese Emmanuel Macron, perché minaccia di spingere l'Unione europea verso la demagogia populista. Ricucire la solidarietà in Europa è un dovere. Sostenere gli italiani è una questione di giustizia.
L'Italia è stata trascurata in primo luogo durante la crisi dei migranti. Quando nel 2015 i profughi provenienti dalle zone di guerra in Siria e Iraq cominciarono ad arrivare in territorio europeo, furono adottate misure che rallentarono gli sbarchi ma non le reazioni xenofobe. In seguito il governo del Movimento 5 stelle e della Lega ha sfruttato crudelmente i tristi episodi di Lampedusa e il blocco delle navi delle ong. Tutto questo è avvenuto di fronte alla paralisi dei governi e delle istituzioni europee, che hanno lasciato andare in fumo il loro abbozzo di politica migratoria, il regolamento di Dublino, e le quote per paese, decise da Bruxelles e mai fatte valere. Quella ferita sanguina ancora, sotto forma di euroscetticismo, e rafforza i movimenti estremisti italiani. Ed è stata riaperta all'inizio dell'attuale crisi sanitaria.
Il pacchetto finanziario lanciato dall'eurogruppo, il cui ampliamento a vero e proprio piano di ricostruzione ha ricevuto l'approvazione del consiglio europeo, dovrà essere abbastanza cospicuo e tempestivo da evitare che i cittadini italiani siano vittime di una terza frustrazione, che sarebbe difficile da cancellare. È vero che le istituzioni europee hanno competenze limitate in questi ambiti. Ma niente impedisce di promuovere iniziative, spiegarsi e mettere in campo una politica che vada oltre la retorica e le dichiarazioni. Un dialogo diretto e un sostegno concreto sono indispensabili per riannodare i legami più elementari e urgenti. ff
(Internazionale, 30 aprile 2020)
El País, Spagna
Negli ultimi tempi gli italiani sono rimasti più volte delusi dai limiti e dalla lentezza della solidarietà europea. È compito di tutti mettere fine a questa percezione fondata, come ha invitato a fare il presidente francese Emmanuel Macron, perché minaccia di spingere l'Unione europea verso la demagogia populista. Ricucire la solidarietà in Europa è un dovere. Sostenere gli italiani è una questione di giustizia.
L'Italia è stata trascurata in primo luogo durante la crisi dei migranti. Quando nel 2015 i profughi provenienti dalle zone di guerra in Siria e Iraq cominciarono ad arrivare in territorio europeo, furono adottate misure che rallentarono gli sbarchi ma non le reazioni xenofobe. In seguito il governo del Movimento 5 stelle e della Lega ha sfruttato crudelmente i tristi episodi di Lampedusa e il blocco delle navi delle ong. Tutto questo è avvenuto di fronte alla paralisi dei governi e delle istituzioni europee, che hanno lasciato andare in fumo il loro abbozzo di politica migratoria, il regolamento di Dublino, e le quote per paese, decise da Bruxelles e mai fatte valere. Quella ferita sanguina ancora, sotto forma di euroscetticismo, e rafforza i movimenti estremisti italiani. Ed è stata riaperta all'inizio dell'attuale crisi sanitaria.
Il pacchetto finanziario lanciato dall'eurogruppo, il cui ampliamento a vero e proprio piano di ricostruzione ha ricevuto l'approvazione del consiglio europeo, dovrà essere abbastanza cospicuo e tempestivo da evitare che i cittadini italiani siano vittime di una terza frustrazione, che sarebbe difficile da cancellare. È vero che le istituzioni europee hanno competenze limitate in questi ambiti. Ma niente impedisce di promuovere iniziative, spiegarsi e mettere in campo una politica che vada oltre la retorica e le dichiarazioni. Un dialogo diretto e un sostegno concreto sono indispensabili per riannodare i legami più elementari e urgenti. ff
(Internazionale, 30 aprile 2020)