Prove di bellezza
Le donne del popolo mauri, in Mauritania, subiscono da secoli pressioni fisiche e psicologiche per rispondere ai canoni estetici della società.
“La donna nel cuore del suo uomo prende il posto che occupa nel letto". Secondo la fotografa Carmen Abd Ali questo proverbio illustra il valore che la società patriarcale dei mauri attribuisce alle donne. La popolazione mauri vive nell'area sahariana della Mauritania ed è in gran parte di origine berbera. “Per essere desiderabile e trovare un marito, la donna per i mauri dev'essere rotonda”, dice Abd Ali. Nel febbraio del 2020 ha realizzato un progetto per raccontare i metodi, spesso pericolosi per la salute, imposti da secoli alle donne per assecondare i canoni estetici della società. L'obesità è considerata sinonimo di ricchezza e benessere.
La tradizione (mbelha, nel dialetto arabo parlato in Mauritania) prevede che le ragazze in cerca di marito assumano latte, pappa d'avena e farina di miglio in grandi quantità prima dell'inizio della pubertà. “Questo trattamento, imposto con pressioni fisiche e psicologiche dalle donne più anziane della comunità, oggi è in calo, soprattutto tra gli abitanti delle città. Ma resiste nelle zone più remote, dove il ruolo della famiglia è ancora ingombrante”, dice Abd Ali. Nelle aree urbane, dove la popolazione ha un tenore di vita più alto, molte ragazze per prendere peso assumono farmaci. “Si trovano facilmente al mercato nero e il prezzo è accessibile”. Per questa serie, intitolata Mbelha, la fotografa ha indagato alcuni dei metodi imposti alle donne per ingrassare, lavorando a metà strada tra lo stile documentario e la ricerca artistica. Ha coinvolto ragazze tra i venti e i trent'anni, che hanno subito in modi diversi l’alimentazione forzata, a cui ha chiesto di posare e di raccontare le loro storie: “Ho scelto questa fascia d'età perché sono ragazze che vivono bloccate in antichi canoni di bellezza, ma sperano in un cambiamento. Molte di loro conoscono i pericoli legati all'obesità”.
Nelle sue foto Abd Ali ha scelto un’estetica che richiama i codici della pubblicità per mostrare la violenza del sistema. Le immagini sono accompagnate da alcune frasi, tratte dalle testimonianze delle ragazze, che hanno scelto di rimanere anonime: “Per loro è molto rischioso parlare di quello che hanno vissuto, sia per i pericoli legati all'uso di alcuni medicinali sia perché stanno sfidando una tradizione antica”. Con il suo lavoro Abd Ali ha voluto dare voce a queste donne, ma anche portare l’attenzione su una questione più universale: “Ogni società ha i suoi ideali di bellezza. Attraverso queste foto vorrei riflettere sull'influenza degli standard estetici sul corpo e sull'immagine femminile, in tutto il mondo”.
Carmen Abd Ali è una fotografa francese nata nel 1994.
Internazionale 1385 | 20 novembre 2020