lunedì 15 febbraio 2021

Il Papa e le unioni civili
Alcune reazioni oltreoceano

di Lidia Borghi

Nell'articolo uscito sul numero di gennaio, "Tutta colpa del montaggio. Il Papa e le unioni civili", ho detto che l'autore del documentario "Francesco", il regista Evgeny Atineevsky, con il suo montaggio disinvolto ha causato un danno tanto grande che migliaia di fedeli LGBTI cattolici nel mondo si sono ritrovati a plaudire a parole che il Papa non ha detto, così l'opinione pubblica mondiale è sempre più scissa fra coloro che appoggiano Bergoglio e coloro che lo attaccano.
Ecco una breve panoramica della situazione statunitense: ciò che unisce le persone che si schierano contro le parole falsate del Papa riguarda la separazione netta dello stesso sesso: il suo pensiero è lo stesso degli anni 2009/2010, dicono, quando era cardinale a Buenos Aires, e a quel tempo si era battuto contro il matrimonio fra persone dello stesso sesso, poi approvato dal Parlamento argentino, e aveva affermato che, se proprio si doveva, era meglio una forma di copertura legale per le coppie omosessuali, il che lo collocò nella cosiddetta ala moderata dei vescovi argentini.
Il Papa ha sempre seguito la Dottrina e ha sempre definito incoerente parlare di matrimonio omosessuale, da buon conservatore quale lui stesso si considera.
Il direttore esecutivo di "New Ways Minist1y", Francis De Bernardo, è grato al Papa per il suo sostegno alle unioni civili fra persone dello stesso sesso, "un momento storico" lo ha definito, anche se non basta, potrebbe fare un passo in più: benedire le coppie lesbiche e gay all'interno della Chiesa, come auspicano per esempio i preti e i vescovi della Chiesa cattolica tedesca.
Il problema è che la comunità LGBTI ha valutato in modo positivo le parole del Papa, malgrado lui intendesse dire tutt'altro. Chi si è detto pieno di gioia, chi le ha definite un toccasana.
John Marchese, direttore esecutivo del "Quixote Center", un'associazione cattolica che assiste le popolazioni povere, ha affermato di non aver motivo di credere che il Papa abbia cambiato parere, ha usato solo parole nuove per riaffermare la "posizione statica" della Chiesa, che appoggia le unioni civili "annacquate" per le coppie formate da persone dello stesso sesso.
Altrove si ribadisce che la Chiesa, mentre offre il suo sostegno al grande popolo degli emarginati, al suo interno non contempla il mondo LGBTI. Bernard Schlager, del "Center for LGBTQ and Gender Studies in Religion" ha dichiarato: "I nostri matrimoni sono sacramentali perché sono segni incarnati dell'opera di Dio nel mondo."
Quel che salta all'occhio è che la posizione papale non è credibile: come può Bergoglio appoggiare le unioni civili, se il Magistero considera le relazioni fra persone dello stesso sesso peccati mortali, e se lesbiche e gay soffrono di un disordine oggettivo che li esclude dalla grazia?
La cosa che sorprende più di tutto è che, malgrado le smentite, tra cui quella di Antonio Spadaro, direttore di "Civiltà cattolica", le affermazioni di papa Bergoglio sono considerate autentiche, anche di fronte alla prova delle alterazioni fatte sul video, e pure diverse voci contro le considerano vere, pur auspicando, il più delle volte, che Bergoglio modifichi la Dottrina.
Una testimonianza su tutte è quella del già citato Francis De Bernardo: anche se sa cosa davvero significhi per il Papa il sostegno legale per le persone lesbiche e gay - che secondo la Dottrina della Chiesa Cattolica possono convivere, sì, ma in castità - plaude alle tutele di legge e afferma che le sue parole "avranno un grande impatto sul futuro" e rappresentano "un passo nella giusta direzione e anche molto importante! Il cambiamento nella dottrina della Chiesa è sempre preceduto da un cambiamento nella pratica."
Concetto che è stato smentito dal diretto interessato, come abbiamo visto. Nessun ripensamento, quindi, nessun passo in avanti, solo parole manipolate attraverso un abile montaggio. Credo che il Papa si sia arrabbiato non poco per essere stato frainteso ancora una volta.

Tempi di fraternità, Febbraio 2021