domenica 14 febbraio 2021

IL SOSTEGNO A NAVALNYI CRESCE

 Il coraggio di Navalnyj e dei russi

El País, Spagna

La condanna a tre anni e mezzo di prigione inflitta da un tribunale russo ad Aleksej Navalnyj rappresenta un ulteriore e inaccettabile passo nella deriva autoritaria del presidente Vladimir Putin. L'attivista è stato riconosciuto colpevole di aver violato i termini di una condanna per truffa emessa nel 2014 e giudicata arbitraria dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Navalnyj non aveva potuto presentarsi in tribunale perché era in coma in un ospedale tedesco dopo essere stato avvelenato in Siberia.

Questa scandalosa sentenza segna forse il momento più difficile per Putin dai tempi delle proteste per i brogli elettorali del 2011. Con la sua coraggiosa decisione di tornare in Russia dopo l'attentato, sapendo che lo avrebbero arrestato non appena avesse messo piede nel paese, Navalnyj ha ridato slancio alle proteste contro Putin. Decine di migliaia di cittadini hanno manifestato in tutto il paese, consapevoli che ogni giorno di protesta si conclude con migliaia di arresti e che, in un regime autoritario come quello russo, esporsi può costare caro. Quindi anche i cittadini che protestano hanno dato prova di coraggio.

La reazione del regime dimostra che il sostegno a Navalnyj sta crescendo e coinvolge ormai persone di regioni e condizioni sociali diverse. Bisogna sottolineare l'aumento della partecipazione delle donne alle proteste. Di fronte ai metodi repressivi tradizionali, inoltre, i sostenitori di Navalnyj hanno trasformato i social network in uno strumento fondamentale. Putin è stato costretto a dare spiegazioni dopo la pubblicazione su internet di un video che mostra un lussuoso palazzo, presumibilmente di sua proprietà, e che è già stato visto cento milioni di volte.

Resta da vedere quanto la protesta andrà avanti e se risulterà efficace. Ma questo malcontento, questo coraggio e questa strategia dovrebbero preoccupare Putin. Ora bisogna esigere la libertà e la sicurezza di Navalnyj, che ha messo in chiaro di non avere nessuna intenzione di suicidarsi. L'occidente deve mostrare il suo sostegno in modo intelligente, senza esporre il dissidente all'accusa di essere sostenuto da paesi stranieri, e serrare i ranghi perché la pressione sul Cremlino abbia effetto.

Un’opportunità è la visita a Mosca, prevista questa settimana, dell'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell. Sarebbe una buona idea se chiedesse d'incontrare Navalnyj.

Internazionale, 5 febbraio