venerdì 19 febbraio 2021

La parola
Caos

Sostantivo maschile derivato dal greco chasma, apertura, squarcio, voragine, abisso. Secondo i primi poeti e pensatori greci, Chaos e all'origine di tutto, ma non in quanto disordine vorticoso, bensì come vuoto, immensa apertura.
Apparentemente è difficile scoprirne il motivo. Esiodo, nella Teogonia, scrive così: "In principio fu Chaos. Poi subito / Gea dall'ampio seno, per sempre sicura dimora di ogni cosa / e quindi Eros, il più bello fra gli dei immortali / che scioglie le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini / doma nei petti la mente e l'assennato consiglio". Chaos è dunque il vuoto che si apre nella Terra, Gea, e proprio grazie all'aprirsi di quel vuoto abissale, Eros, passione amorosa, può dare inizio alla generazione di ogni cosa: "I fiumi e il mare infinito, che infuria per l'onda, / e le stelle splendenti e il vasto cielo". Sembrano strane parole arcaiche. Ma basta ascoltare Platone per dare a esse il valore umano che nascondono nei versi della poesia. Secondo il filosofo, l'amore è una tensione del nostro animo che cerca di conquistare ciò che ci manca, un desiderio che vuole riempire il vuoto e che esiste proprio perché nell'innamoramento veniamo colpiti da uno squarcio al petto e quello squarcio vogliamo colmare.
È qualcosa che abbiamo tutti provato: conquistare ciò che ci manca, colmare il vuoto abissale. Più tardi, ma sempre con Platone, chaos inizia a significare "materia informe" che all'origine di ogni cosa una mente superiore plasmò per creare un kosmos. Ordine su caos, dunque. È la divinità a intervenire sul caos in cui "il dio è assente". In fondo, la struttura mentale resta invariata. C'è un vuoto da riempire. Il desiderio del dio è lo stesso dell'umano. La passione di chi sente il vuoto della voragine e si danna per superarla, per riempirla. Ricordare il significato delle origini tuttavia, oggi, e più che mai necessario. Si deve avere coscienza del vuoto, della mancanza, dell'abisso che si è spalancato in questa fase storica per dare uno scatto di reni e desiderare, amare, tentare di riempire la mancanza, conquistare ciò di cui siamo carenti e volare verso il futuro.
MATTEO NUCCI

L'Espresso 31 gennaio 2021