Quinta preghiera della mia giovinezza
Signore, noi ce ne stiamo tranquilli.
Non abbiamo nessuna intenzione di uscire dal nostro guscio, dal nostro angolo.
Ci
disturba pensare agli altri e poi ci sono sempre mille ragioni per
pensare a noi stessi… Abbiamo già tante preoccupazioni per noi… Del
resto non siamo forse in regola? Che male facciamo? Non andiamo forse a
messa tutte le domeniche?
Non ci
possiamo illudere a lungo: "Non bisogna andare a vivere nel deserto; il
nostro pezzo d'anima non può servire da solo, serve soltanto quando sta
con gli altri… Aperta" (Steinbech).
Stare
alla finestra a guardare dal calduccio del nostro angolo ben protetto: è
in fondo il nostro programma; non lo diciamo ma è così.
Signore, non abbiamo più coraggio di assumere fino in fondo la nostra parte, di
condividere situazioni e responsabilità con i nostri fratelli. Non c'è
più nulla che ci scuote da questo cristianesimo abulico, grigio e non ci
accorgiamo che Dio e il mondo non sanno che farsene dei cristiani
distratti e apatici.
Perdonaci se il rischio non è il nostro forte, o Signore.
Ma il mondo ha il volto macchiato di sangue e tu ci insegni che non lo si salva con belle parole.
La
voce del tuo profeta si leva minacciosa contro di noi "Guai agli
spensierati in Sion e a coloro che si tengono al sicuro sul monte di
Samaria. Essi… affrettano l'installarsi delle violenze" (Amos 6,1-3).
Franco Barbero da "Osiamo dire" ottobre 1966.