lunedì 19 aprile 2021

UNA PAGINA DEL TEOLOGO HANS KUNG

Una pagina straordinariamente attuale

La domanda decisiva: si è disposti a interpretare i dogmi della propria chiesa (ogni chiesa ha i suoi!) alla luce della esegesi critica, e non viceversa? O si fa improvvisamente appello, ad esempio, ai «limiti» del metodo storico-critico quando si entra in conflitto con la dottrina ecclesiale stabilita (cattolica, ortodossa o protestante)?

    Non si può ignorare che nella teologia evangelica - per quanto riguarda, ad esempio, il peccato originale, l'inferno e il diavolo, ma anche la cristologia e la Trinità - un biblicismo e un dogmatismo astorici e inclini al compromesso dominano il campo più di quanto il proclamato progressismo non voglia ammettere. Bultmann viene lodato, ma di fatto altrettanto ignorato quanto Harnack; si esalta la sua interpretazione esistenziale e si reprime la sua demitizzazione. Nella teologia cattolica, a sua volta, si ammette solo malvolentieri che determinate asserzioni del concilio di Trento, ad esempio sui sacramenti, o persino del Vaticano I, sull'infallibilità del papa e dei concili, non possono venire suffragate dal Nuovo Testamento e dalla storia della Chiesa antica. Per paura della risorta inquisizione romana (J. Ratzinger) si osa presentare, nel migliore dei casi, delle curiose pseudo- soluzioni (un’infallibilità «moderata» o «fallibile»); viviamo in una «Chiesa invernale», disse poco prima della sua morte lo stesso Karl Rahner.

    Non  di rado proprio là dove non si parte per principio, in dogmatica, dall'alto è dato osservare un tipico salto nel modo di procedere: un dogmatico cattolico o evangelico, equipaggiato esegeticamente, incomincia a salire, un passo dietro l'altro la montagna, arriva però poi a un punto in cui non sembra più possibile proseguire il cammino della conoscenza teologica, ma improvvisamente il nostro teologo si trova, come trasportato da un aereo, sulla «vetta» e di là parla del Dio trinitario e dei suoi «misteri» come se nel frattempo avesse, per così dire, visto il cielo dall'interno. In questo modo non si ignorano certo più i risultati della critica storica, ma li si trascura dal punto di vista speculativo, invece di accogliere la provocazione dell'esegesi e della storia dei dogmi e di modificare la propria teologia - anche in relazione ai ricordati grandi dogmi.

 Hans Kung, Teologia in cammino, Mondadori 1987, pag. 219

La liturgia di questo mese di maggio presenta le feste della Trinità e del Corpus Domini.

Piovono da ogni parte predicazioni e commenti, ma non vedo un biblista e un teologo che faccia seriamente la storia: come si è arrivati al dogma, se c'è un fondamento biblico, come è avvenuto il dibattito nei secoli, quale è il dibattito in corso nelle chiese oggi. Tutti fanno disegnini attorno al dogma…  Se leggessero Kung, le sue opere dal 1965 ad oggi avrebbero una lezione di solidità straordinaria. Ben più avanti e in profondità dello stesso Spong.

Franco Barbero