Il giudice manda Salvini a processo «Ha agito da solo»
Il leader della Lega accusato di omissione d'atti d'ufficio e sequestro di persona per i fatti dell'agosto 2019. Bongiorno: «Quella nave aveva solo il divieto di entrare in un porto italiano».
Matteo Salvini andrà a processo per il caso Open Arms. Le accuse per il segretario della Lega sono di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per i fatti avvenuti ad agosto 2019, quando la nave della ong spagnola con a bordo 147 migranti soccorsi durante tre diverse operazioni si è vista negare per giorni il permesso di attraccare in un porto italiano su indicazione dell'allora ministro dell'Interno.
Piena autonomia
A stabilirlo, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone a Palermo, il gup Lorenzo Iannelli. Accolta dunque la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura, secondo la quale Salvini avrebbe agito in autonomia nel non concedere un porto sicuro alla nave con i migranti, materia peraltro di competenza esclusiva del ministro dell'Interno. «Sia l'ex presidente Conte che il ministro degli Esteri Di Maio hanno testimoniato a Catania nel procedimento Gregoretti che l'azione amministrativa era del ministro dell'Interno, gli altri sapevano dopo. Non si è mai discusso in Consiglio dei ministri dei singoli casi e ancora meno della concessione del porto sicuro alle navi delle ong», aveva sottolineato il procuratore Capo di Palermo, Francesco Lo Voi, nel formulare l'accusa.
Solo un divieto
«Passare per sequestratore - ha detto Salvini dopo il rinvio a giudizio - proprio no. È una decisione dal sapore politico più che giudiziario. L'aveva già detto Palamara: "Salvini ha ragione ma bisogna fermarlo". Mi auguro che a settembre verrò giudicato da magistrati indipendenti. Se una nave gira per il canale di Sicilia per tredici giorni, con a bordo migranti già salvati, a caccia di altri migranti non è sequestro di persona?».
L'avvocato difensore, Giulia Bongiorno, giudica «insussistente» il reato contestato: «Quella nave aveva la possibilità di andare ovunque, aveva solo un divieto: di entrare in un porto italiano». In tre ore di arringa, Bongiorno ha inoltre accusato l'ong spagnola di «aver bighellonato per giorni», rifiutando di sbarcare in altri paesi, di «prendere a bordo dei giornalisti per poi fare zig zag» alla ricerca di migranti da soccorrere. Poi ha puntato il dito contro chi all'epoca era all'esecutivo con il leghista: «Quel divieto di ingresso in acque territoriali fu firmato da Salvini, Trenta e Toninelli ma qui vedo solo Salvini», ha concluso.
Stagione disumana
Per il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, il processo sarà «l'occasione per giudicare un pezzo di storia europea e per rimettere al centro i principi democratici su cui si fondano le nostre costituzioni». I membri della ong si sono detti «felici per tutte le persone tratte in salvo», ma senza particolari illusioni sul futuro: «Nonostante i cambi al governo, la politica negli ultimi anni è andata sempre nella stessa direzione: respingimenti ed esternalizzazione delle frontiere. Per esperienza, non crediamo che la decisione di oggi cambierà qualcosa. Ci auguriamo di essere smentiti dai fatti».
Solidarietà ai Salvini è stata espressa da Fratelli d'Italia, Forza Italia e Noi con l'Italia, mentre Erasmo Palazzotto, deputato di LeU, ha parlato di «una stagione illegittima e disumana» adesso «archiviata». Il processo partirà a Palermo dal prossimo 15 settembre. Ma il segretario del Carroccio ostenta sicurezza e sposta l'attenzione su altri temi: «Dal 26 aprile comincia una nuova vita per gli italiani. Il mio obiettivo sarà togliere il coprifuoco alle 22».
Carmelo Leo
Domani, 18 aprile