lunedì 28 giugno 2021

Diritti infanzia aumentato il rischio di maltrattamento


Nei contesti familiari più fragili o con traumi pregressi, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, la pandemia da Covid-19 ha fatto crescere in modo esponenziale la violenza assistita e/o subita dai minori e il bisogno di cure mentali. Il fenomeno viene analizzato nella quarta edizione dell'Indice regionale sul maltrattamento all'infanzia in Italia curato da Fondazione Cesvi, redatto dalle ricercatrici Giovanna Badalassi e Federica Gentile e intitolato Il tempo della cura. Il documento contiene una graduatoria basata su 64 indicatori classificati rispetto a: capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire conoscenza e sapere, di lavorare e di accesso a risorse e servizi. Il 60/70% dei bambini tra i 2 e i 14 anni di età, si legge nel report, ha vissuto episodi di violenza emotiva da parte dei propri familiari. Si stima che i minori vittime di maltrattamento siano 77.493. In Italia 45 minorenni su mille sono seguiti dai servizi sociali. Dall'ottobre 2020 ad oggi sono aumentati del 30% i tentativi di autolesionismo e di suicidio da parte degli adolescenti. Si evidenzia anche un forte stress negativo sullo stato di salute mentale di genitori e bambini/e legato a fattori quali la paura di ammalarsi, i minori contatti sociali, le preoccupazioni economiche e l'insegnamento online. Fra le regioni con bassi fattori di rischio e un buon livello di servizi sul territorio vi sono: Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia- Romagna, Veneto, Umbria. A fronte di una emergenza sociale di tale portata, «non possiamo più permetterci di essere indifferenti - dichiara Gloria Zavatta, Presidente di Fondazione Cesvi - le istituzioni devono agire subito; è indispensabile un rafforzamento dei servizi territoriali».


Rocca 11 giugno