mercoledì 30 giugno 2021

LA MINISTRA CARTABIA INVOCA LA FORZA DI "BUONI MODELLI"

 Cartabia: "Magistratura in crisi ci vorrebbero tanti Livatino"

Federico Capurso
La Stampa 21/6

Di fronte alla crisi in cui è sprofondata la magistratura italiana, la Guardasigilli Marta Cartabia non si nasconde dietro «parole di convenienza» e invoca la forza dei "buoni modelli". 
Se da una parte emergono storture e scandali, dall'altra «si d
evono valorizzare di più i tanti Livatino in silenzio», dice dal palco del festival di Taormina Taobuk. 
Lo rievoca più volte, il pm Rosario Livatino, vittima della mafia e beatificato, durante l'incontro con Benedetta Tobagi sulla giustizia, perché «oggi abbiamo bisogno di identificare giudici così, che esistono in Italia e svolgono una funzione nascosta, ma in modo dedito, con disciplina e onore, e che vengono però travolti e coperti dai fatti più clamorosi». 
Tornare a questo esempio, prosegue Cartabia, «è un desiderio che va di pari passo con la fase di crisi che sta attraversando la magistratura. Una crisi di credibilità e soprattutto - ai miei occhi più grave - di fiducia dei cittadini». Si deve «fare di tutto» aggiunge la ministra, affinché «il giudice torni ad avere quella statura che la Costituzione gli chiede nel momento del giuramento».
Le parole di Cartabia arrivano in un momento delicatissimo per il mondo della giustizia, stretto tra una magistratura lacerata dagli scandali e un grande impianto di riforme pronto ad essere discusso in Parlamento. « Tanto stiamo facendo su mille fronti», dice infatti Cartabia, e con «diversi cantieri per le riforme, che sono enormi per vastità di materie». In ballo c'è la revisione del processo penale, con le modifiche alla prescrizione, ma anche la necessità di ripensare il Consiglio superiore della magistratura: «Cambieremo tutto ciò che si deve cambiare sulle sanzioni disciplinari, sui sistemi elettorali, sulle progressioni di carriera», annuncia con sicurezza Cartabia. Eppure, aggiunge, «siamo consapevoli che tutto ciò che verrà fatto non basterà. Perché c'è bisogno di qualcosa che vada oltre la cornice normativa di come si svolge la funzione giurisdizionale».
Le parole di Cartabia vengono prese come un assist dal segretario della Lega Matteo Salvini, impegnato a presentare con i Radicali i sei referendum sulla giustizia: «Ha ragione il ministro Cartabia, che parla di magistratura in crisi di credibilità e di fiducia – twitta il leader leghista –. La risposta possono darla governo e Parlamento con le riforme, e i cittadini con i referendum sulla giustizia». Ma l'Associazione nazionale dei magistrati, sul tema referendario, continua ad alzare un muro: «Legittimo il quesito, ma temiamo per i diritti dei cittadini». Nel merito, esprime «forte preoccupazione» per le modifiche in tema di custodia cautelare, di responsabilità civile dei magistrati e di separazione delle carriere: «Rischiano – spiega in una nota l'Anm – di condurre a una magistratura meno indipendente e a un pubblico ministero sganciato dalla giurisdizione e privato dei compiti di garanzia che l'ordinamento gli riserva».